E' sproporzionata e contraria all'ordinamento la proposta del consigliere nazionale Marco Romano di revocare la nazionalità svizzera alle persone con doppia cittadinanza che hanno volontariamente combattuto all'estero per un esercito straniero o per un'organizzazione estremista, come potrebbe e essere lo Stato islamico.
Secondo il Consiglio federale, le norme in vigore, che prevedono la possibilità di revocare il passaporto a chi ha commesso atrocità in simili contesti, sono sufficienti.
L'esponente popolar-democratico si riferiva unicamente ai naturalizzati e in più non a quelli che sono costretti a prestare servizio militare nella nazione d'origine. Per il Governo, però, qualsiasi distinzione con chi è confederato di nascita è discriminiatoria.
ATS/dg