Ci sono ancora 400 persone in terapia intensiva e gli ospedali restano piuttosto sotto pressione in Svizzera, ma la curva dei contagi si sta stabilizzando con tendenza al ribasso, ha detto Patrick Mathys dell'UFSP nella conferenza stampa "tecnica" di martedì a Berna. Si può cominciare a pensare a un allentamento delle misure in vigore, ma con prudenza.
Questa settimana, giovedì, il Consiglio federale dovrebbe dare qualche informazione in più su come si svolgerà la cosiddetta fase due. Passaggio che anche altri paesi si stanno apprestando a fare. La Francia da parte sua, come annunciato ieri dal presidente Emmanuel Macron, manterrà le misure di confinamento fino all’11 maggio. La Spagna invece ha già provato a riaprire alcune attività, mentre in Italia, Lombardia esclusa, da questa mattina saranno aperti librerie, cartolerie, lavanderie e negozi per bambini. In Ticino, questa mattina, gli over 65 hanno potuto ritornare a fare la spesa, nella fascia oraria consigliata fino alle 10.00. Secondo la DISTI, in diversi ne hanno approfittato ma "non c'è stato un assalto".
Sul fronte delle cifre, il bilancio ticinese è stato aggiornato martedì a 258 morti (+7) e 2'912 contagi (+12); le persone dimesse sono state sette, per un totale di 524. A livello grigionese, sono tre in più i contagiati, per un totale di 735 e i morti 35. Non si registrano nuovi decessi dal 7 aprile. Nell'insieme della Svizzera i casi accertati, per l'UFSP, sono 25'834 (+254) e i decessi 900.
Alessandra Spataro, Stefano Wingeyer, Gianluca Blefari, Stefano Pongan, Marija Milanovic, Giorgio Buzelli e Elena Boromeo