Pro Helvetia limiterà a partire dal prossimo anno parte delle sue attività culturali nella sede di Palazzo Trevisan degli Ulivi a Venezia, per poi cessarle nel 2026. Il motivo sono i tagli lineari al budget federale e quelli puntuali alla cultura per il prossimo quadriennio, come precisa la stessa Fondazione svizzera per la cultura, dopo le rivelazioni della stampa svizzero tedesca.
Si apre ora la questione degli spazi che saranno liberati, spazi condivisi con il consolato svizzero, che sono proprietà della Confederazione. L’Ufficio federale degli edifici e della logistica sta valutando se altri uffici necessitano dello spazio lasciato libero. Sta inoltre valutando la possibilità di vendere il piano occupato dalla Svizzera nell’edificio.
Una decisione che preoccupa Giordano Zali, presidente della Fondazione svizzera Pro Venezia: “Come pubblico cittadino trovo che sarebbe un vero peccato se questa rinuncia di Pro Helvetia potesse comportare l’eventuale vendita degli spazi”.
Per quanto riguarda Pro Helvetia invece resta da capire su quali spazi si appoggerà per continuare a garantire le sue attività legate alla Biennale. La fondazione – che lo scorso anno ha ricevuto da Berna un contributo di 45 milioni per promuovere la cultura svizzera all’estero e gli scambi culturali – ha voluto precisare che Venezia e la Biennale sono e restano eccellenti piattaforme per presentare gli artisti svizzeri a un largo pubblico.