È di 5 morti in più in Ticino, e di 2 nuovi decessi nei Grigioni, il bilancio più aggiornato delle vittime della malattia da coronavirus nei due cantoni. L'evoluzione dei contagi (15 in più in Ticino e 5 nei Grigioni) continua poi a procedere nei termini di un rallentamento. Intanto, a livello nazionale, se il picco epidemico è ormai alle spalle, l'emergenza tuttavia prosegue nell'ottica di una fase di transizione. Sono invece più di 26'000 i casi di infezione in Svizzera confermati in sede di laboratorio. E nelle ultime 24 ore hanno perso la vita a causa della malattia altre 73 persone.
La Svizzera sembra aver complessivamente retto la gravità dell'impatto della pandemia di coronavirus. Finora "è andata bene", ha osservato ieri, martedì, il ministro della sanità Alain Berset. Ora le attese si focalizzano su quelle che saranno le deliberazioni del Governo, una volta che sarà possibile procedere ad un primo allentamento delle misure restrittive imposte all'economia, alle frontiere e alla vita sociale in genere, per contenere l'espandersi del Covid-19.
Nel frattempo, l'Amministrazione federale delle dogane ha annunciato la riapertura dal lunedì al venerdì e solo in determinati orari di due valichi verso l'Italia (ora, a parte sei, quelli ticinesi sono chiusi): si tratta di Dirinella (da giovedì) e di Brusata (dal 20 aprile).
Controcorrente, intanto, la Danimarca è stato oggi il primo paese dell'UE a riaprire una parte delle sue scuole.
A livello internazionale spicca la decisione degli Stati Uniti di sospendere i propri contributi all'Organizzazione mondiale della sanità (OMS): l'agenzia specializzata delle Nazioni Unite è accusata da Donald Trump di aver fallito nell'ottenere tempestive informazioni sul coronavirus. Lo stesso capo della Casa Bianca, tuttavia, è da tempo nel mirino di numerose critiche per i ritardi legati alla gestione della crisi nel suo Paese.
di Alex Ricordi, Patrick Solcà, Stefano Pongan, Stefano Wingeyer, Elias Bernasconi, Giorgio Buzelli, Debora Carpani, Elena Boromeo