Svizzera

Svizzera in ritardo sul vaccino

Manca il credito per uno studio e non c'è ancora un accordo per le future forniture, scrive la NZZ am Sonntag

  • 2 agosto 2020, 18:23
  • 22 novembre, 18:50
Vaccino già messo alla prova negli Stati Uniti e in altri paesi

Vaccino già messo alla prova negli Stati Uniti e in altri paesi

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Di: TG/pon 

I test sui candidati vaccini contro il coronavirus sono in corso negli Stati Uniti e in altri paesi, società farmaceutiche come Moderna e Pfizer/Biontech stanno iniettando in questi giorni i loro prodotti (o un placebo) a 60'000 persone. Il principio attivo del vaccino di Moderna è prodotto dall'elvetica Lonza e anche la Svizzera potrebbe partecipare all'operazione, ma mancano i soldi per farlo, secondo quanto scrive la NZZ am Sonntag.

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Sei cliniche - in Ticino è coinvolto l'EOC - sarebbero pronte a partire con 1'000 persone in tutto, ma la richiesta di finanziamento federale da 8 milioni di franchi da parte dello Schweizer Tropeninstitut di Basilea (altri due milioni li pagherebbe Lonza) è rimasta senza risposta dopo quattro settimane. "L'UFSP non prevede al momento di finanziare un simile studio", stando a un portavoce citato dal domenicale.

"Si tratta non ancora di approvvigionamento ma di una fase di studio, comunque già abbastanza avanzata", spiega Alessandro Ceschi, direttore Istituto di Scienze Farmacologiche della Svizzera Italiana. "Si tratterebbe di contribuire alle conoscenze sull'efficacia e la sicurezza del vaccino e per il nostro cantone la partecipazione sarebbe auspicabile".

Sempre per quanto riguarda i vaccini, Berna è in ritardo anche su un altro fronte, sostiene sempre il foglio zurighese. Sono una ventina abbondante i prodotti di cui si stanno verificando efficacia e sicurezza e le possibilità che almeno uno di essi sia disponibile su larga scala già alla fine del 2020 crescono. Mentre gli Stati Uniti, l'Unione Europea, il Regno Unito, Israele e il Giappone hanno già sottoscritto accordi con una o più aziende per garantirsi future forniture, la Svizzera - che mira a vaccinare il 60% della popolazione - non lo ha ancora fatto. L'UFSP aveva già confermato in maggio che trattative erano in corso con diversi produttori. Duecento milioni di franchi sono a disposizione. Dieci settimane dopo i contatti proseguono ma, conferma un portavoce, la firma non c'è ancora e non è dato sapere se la Confederazione sia o meno stata invitata ad acquistare insieme all'UE.

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