“Nel corso delle prossime settimane avremo una fotografia molto chiara delle varianti presenti in Ticino”. Ad affermarlo questa mattina ai microfoni di Modem è Enos Bernasconi, caposervizio malattie infettive dall’Ospedale regionale di Lugano, pur puntualizzando che non sarà possibile dire subito con sicurezza di che variante si tratta, perché dopo aver fatto lo screening che individua la mutazione bisogna fare la sequenza per identificare con precisione il tipo. Finora ci si è appoggiati ai laboratori di riferimento di Ginevra e in parte Basilea, ma “si spera di fare progressi nel nostro laboratorio in modo da poter fare questo tipo di analisi anche da noi" ha detto ancora Bernasconi.
Per quanto riguarda i casi di variante confermati in Ticino, al momento sono 8, 9 o 10, ha fatto sapere il medico cantonale, Giorgio Merlani.
Il presidente americano Donald Trump ha deciso di revocare le limitazioni di ingresso negli Stati Uniti per i viaggiatori provenienti dall'area Schengen, dalla Gran Bretagna, dalla repubblica irlandese e dal Brasile a partire dal 26 gennaio. Il bando era stato introdotto a marzo 2020. Restano invece le limitazioni per Cina e Iran. Dal 26 gennaio tutti i passeggeri che arrivano da Paesi stranieri dovranno avere la prova di un test negativo al Covid-19 o la documentazione attestante la guarigione. Il presidente eletto Joe Biden però, ha già fatto sapere che intende reintrodurre le limitazioni poiché ritiene prematuro allentarle.
E nel giorno in cui St. Moritz si appresta a testare tutta la popolazione, dopo la scoperta di alcuni casi di variante sudafricana in due alberghi di lusso, le autorità retiche mar hanno annunciato 61 i nuovi casi di contagio nelle ultime 24 ore, mentre non è stato segnalato alcun nuovo decesso legato al Covid-19. In Ticino vi sono invece stati altri 7 morti e 86 positività al covornavirus.
di Dario Lanfranconi, Elena Boromeo, Marija Milanovic e Diego Moles