La sede ginevrina di Rolex nel mirino di UNIA. Il sindacato denuncia gravi episodi di molestie e mobbing, un ambiente di lavoro degradante e l’attitudine dell’azienda a insabbiare i casi sospetti.
Le molestie, stando ad UNIA, sarebbero già iniziate diversi anni fa da parte di un caposervizio. Una cinquantina di dipendenti si era rivolta al sindacato. Altri, singolarmente, avevano denunciato i casi alle risorse umane.
Si parla di commenti sessisti, insulti, carichi di lavoro eccessivi, casi di burnout. Da parte di Rolex non ci sarebbe stato nessun sostegno. Anzi, il contrario, denunciano i sindacati, il dipartimento interessato delle risorse umane se l’è presa con i dipendenti: denigrando, licenziandone alcuni e incoraggiandone altri a dimettersi.
Dall’entrata in funzione del direttore, nel 2016, impiegati storici dell’azienda sono stati testimoni del degradarsi delle condizioni e dell’ambiente di lavoro. A chi si lamentava venivano assegnati progetti meno importanti o carichi di lavoro eccessivi per dimostrare che non erano in grado di svolgerli e quindi portarli al licenziamento.
Dopo una denuncia all’Ispettorato del lavoro, un audit interno e uno esterno che ha messo in luce tutti i problemi dell’azienda, il direttore è stato infine licenziato, ma con lui anche altri dipendenti che avevano denunciato.
Ora Rolex si difende dicendo di aver preso tutte le misure necessarie per mettere fine alle molestie. L’azienda insiste di aver proceduto a una riorganizzazione completa del settore in questione e ha affermato di collaborare a stretto contatto con l’Ispettorato del lavoro per evitare che una situazione del genere si ripresenti in futuro.
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Notiziario 11.06.2024, 11:00
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