Un 21enne svizzero è stato incriminato negli Stati Uniti per aver coordinato un vasto attacco informatico che ha preso di mira migliaia di telecamere di sorveglianza a inizio marzo. Il giovane residente a Lucerna col suo gruppo sarebbe entrato nel sistema di videosorveglianza di una azienda californiana installato in ospedali, scuole, caserme e grandi aziende. La sua abitazione a Lucerna è stata perquisita venerdì scorso dalle autorità elvetiche in collaborazione con l'FBI.
Per il 21enne, si trattava di sensibilizzare sulla mancata sicurezza, ma è accusato di "intrusione nel computer e furto di dati e identità dal 2019 a oggi", ha reso noto il Dipartimento di giustizia. "Il furto di identificatori e dati e la pubblicazione di codice sorgente e di informazioni brevettate e sensibili su internet non sono protetti dalla libertà di parola", ha detto Tessa M. Gorman, un procuratore nello stato occidentale degli Stati Uniti di Washington. "Questo è un furto e una frode".
Nella sua dichiarazione, il governo degli Stati Uniti accusa il giovane e i suoi complici di aver violato decine di aziende e organizzazioni governative e di aver pubblicato su Internet i dati riservati di più di 100 entità.