“Io sono un anello di una lunga catena… faccio riferimento a Guttenberg che, quasi 600 anni fa, ha proposto questa nuova tecnologia (la rilegatura, ndr) da cui tutti abbiamo tratto beneficio”.
Era proprio un martedì di pasqua, 60 anni fa, quando Jhosef Weiss ha iniziato il suo tirocinio di rilegatore: “Allora siamo andati a vedere la Stifstbibliothek di San Gallo, una biblioteca meravigliosa. Credo sia lì che ho preso questa malattia, un bacillo benevolo, che da allora mi perseguita”.
Weiss ha anche ristrutturato l’intera biblioteca dello scultore svizzero Vincenzo Vela. “Per me – continua il racconto – era già una gioia poter essere vicino a questi testi e poterli sfogliare e toccare. Anche toccando il libro materialmente si hanno infatti sempre delle sensazioni… immagino che una buona rilegatura, un buon libro insomma, è il frutto di un bilanciamento tra la ‘madre’ materia e lo spirito. Quando ci riesco allora si può parlare di libro perfetto".
Sono molte le opere uscite dall'Atelier della Stampa e della rilegatura d'arte di Mendriso, dove ancora si lavora con caratteri in piombo e rilegatura manuale, opere che hanno trovato posto in diversi musei, tra cui il MoMa di New York.
L'opera, l'arte e la personalità di Joseph Weiss sono stati protagonisti anche di due documentari: "Il libro deve morire per nascere a nuova vita" di Lukas Klopfenstein e "Il fiume ha sempre ragione" di Silvio Soldini.
Ascolta l’intervista integrale a Joseph Weiss.
Il rilegatore d'arte Weiss
Il Quotidiano 23.04.2019, 21:00