La volontà popolare è stata tradita. È questo il sentimento che accomuna i partecipanti al lancio del referendum contro la riapertura della caccia al cervo sul Monte San Giorgio, svoltosi mercoledì. Se si dovessero raggiungere 7'000 firme entro il 14 agosto si ripeterà il successo ottenuto nel 2005, quando le firme furono più di 15'000. "È stato un piccolo golpe sulla volontà popolare che era stata espressa a suo tempo e ora dobbiamo ricominciare daccapo", ha dichiarato Pier Rusconi, presidente della protezione animali di Lugano, ai microfoni della RSI.
Secondo il Gran Consiglio i cervi che popolano la zona, una settantina, sono troppi e causano troppi danni. Eugenio Zippilli, dell'Associazione amici dei camosci del Monte Generoso spiega però che i danni registrati nel 2014 sono dimezzati rispetto al 2012.
La caccia, comunque vada la raccolta firme, sul versante italiano continuerà ad essere permessa.
CSI/CaL
Dal Quotidiano:
15.07.2015: Troppi cervi