Ticino e Grigioni

AstraZeneca, il Ticino smentisce

"Nessuna disponibilità a cedere la propria quota al Piemonte", afferma il Cantone - Secondo fonti italiane si parla di 14'000 dosi

  • 22 aprile 2021, 20:00
  • Ieri, 17:10
02:18

CSI 18.00 del 22.04.21 - Il servizio di Francesca Torrani

RSI Info 22.04.2021, 19:58

  • keystone
Di: CSI/eb 

"Il Cantone Ticino ha preso atto della richiesta delle Regione Piemonte di poter acquistare eventuali eccedenze di dosi del vaccino di AstraZeneca a disposizione del Cantone o della Confederazione". Il servizio informazione del Consiglio di Stato ha chiarito così la notizia che circolava da alcune ore sui media italiani, secondo cui il Ticino avrebbe dato la disponibilità a cedere dosi di AstraZeneca al Piemonte, durante una riunione dell'Ufficio presidenziale della comunità Regio Insubrica. Secondo fonti italiane, si sarebbe anche parlato di quantità (14'000 dosi).

La Svizzera ha firmato un contratto per la fornitura di 5,3 milioni di dosi di AstraZeneca, ma il vaccino non è stato ancora omologato da Swissmedic, né si sa se lo sarà in futuro. In merito ad una possibile cessione al Piemonte, il Cantone osserva che "dato che la gestione e distribuzione delle dosi di tutti i vaccini è competenza federale, le autorità cantonali si sono limitate a inoltrare questa richiesta alla Confederazione. Il Cantone non ha per contro rilasciato alcuna disponibilità a cedere la propria quota di dosi di vaccino di AstraZeneca".

Francesco Quattrini, segretario della Regio Insubrica, ha affermato che la richiesta è arrivata direttamente dal Piemonte e che si tratterebbe di una cessione delle dosi in eccedenza sotto forma di "vendita". La richiesta, precisa Quattrini ai microfoni delle Cronache della Svizzera italiana, è ora al vaglio delle autorità federali.

Secondo il farmacista cantonale Giovan Maria Zanini è possibile che un domani, in caso di via libera di AstraZeneca, le dosi destinate al Ticino saranno superflue. Non soltanto per una questione di tempistiche, ma anche di target, dal momento che è ipotizzabile una destinazione alle fasce d'età più avanzate, per ridurre al minimo il rischio di trombosi.

"Se Swissmedic dovesse decidere nelle prossime settimane che sono dati i requisiti per omologare il prodotto, i cantoni riceveranno una quota di vaccino che è già prestabilita in base a una chiave di riparto e siamo stati informati che circa una decina di giorni dopo l'omologazione, il vaccino dovrebbe essere disponibile", ha dichiarato Zanini ai microfoni della RSI, aggiungendo che: "Se AstraZeneca tarda ancora ad arrivare, le fasce a cui sarebbe destinato sarebbero già vaccinate".

12:12

Il punto della situazione sui vaccini con il farmacista cantonale

Il Quotidiano 22.04.2021, 21:00

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