BSI non ci sta. Nelle scorse ore la banca ha impugnato la decisione di enforcement comunicata dalla FINMA il 23 maggio scorso. Decisione con la quale l’autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari aveva dato il "via libera" alla fusione di BSI con il gruppo zurighese EFG, adottando però al tempo stesso una serie di misure pesantissime contro l’istituto di credito ticinese. Tra queste – ricordiamo – la confisca degli utili conseguiti illecitamente nella gestione di fondi sovrani esteri, pari a 95 milioni di franchi, e l’ordine di sciogliere BSI entro i prossimi 12 mesi.
Ma la banca, in un primo tempo orientata ad accettare l’enforcement, ha optato – come detto - per la via del ricorso. Ora toccherà al Tribunale amministrativo federale di San Gallo esprimersi sulla vicenda.
Francesco Lepori