Ticino e Grigioni

Bersagli degli imbrattatori, i musei si difendono

Gli attacchi degli attivisti per il clima hanno ripercussioni anche sugli spazi espositivi ticinesi: "Ma l'accesso del pubblico al patrimonio culturale va garantito"

  • 19 novembre 2022, 07:49
  • 20 novembre, 14:25
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La sicurezza nei musei

Il Quotidiano 18.11.2022, 20:00

Di: QUOT/Red MM. 

"Il rischio zero sarebbe mettere le opere in deposito, ma noi vogliamo garantire l’accesso del pubblico al patrimonio culturale", spiega alla RSI Tobia Bezzola, direttore del MASI, il Museo d’Arte della Svizzera italiana.

Gli ultimi vandalismi climatici, proprio ieri, giovedì, dapprima a Milano, dove un’attivista ha coperto di farina un’auto dipinta da Andy Warhol; a seguire a Parigi, dove una statua equestre dello artista Charles Ray è stata imbrattata di vernice arancione. Episodi che negli ultimi mesi si susseguono, riportando d’attualità il problema della sicurezza negli spazi espositivi. Sul tema si è espressa anche l’Associazione Musei Svizzeri e la sezione svizzera del Consiglio internazionale dei musei con una serie di raccomandazioni per aiutare chi di fatto è un bersaglio a verificare le proprie disposizioni interne.

Dal liquido nero lanciato su un capolavoro di Klimt a Vienna, alla torta contro la Gioconda a Parigi, passando per Van Gogh e Monet, l’eco dei diversi quadri imbrattati si riverbera anche in Ticino, dove al Museo d’Arte di Mendrisio, qualcosa è cambiato: "Fino ad oggi la discriminante di ciò che il pubblico poteva portare nelle sale era la dimensione – spiega la direttrice Barbara Paltenghi Malacrida -. Quindi il grande zaino o la grande borsa no. Adesso invece chiediamo al pubblico di lasciare qualsiasi tipo di borsa nel guardaroba".

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Vandalizzati i "Girasoli" di Van Gogh alla National Gallery di Londra

Video diffuso da JustStopOil/DamienGayle 14.10.2022, 15:00

  • Foto diffusa dal movimento JustStopOil

MASI non cambia regole di accesso

Il MASI invece non ha cambiato le regole d’accesso. I visitatori possono sempre entrare nelle sale con borse di piccole dimensioni. Ma i collaboratori sono informati su come comportarsi nel caso succeda un evento come quelli descritti. "Non può essere chiaramente escluso", ammette Bezzola.

A Mendrisio l’assenza della protezione con vetro museale delle opere rappresenta quasi una misura di sicurezza. "Credo che non sia nell'intento di queste persone aprire problematiche legate a procedimenti penali e conseguenze assicurative", afferma Paltenghi Malacrida.

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Liquido nero contro "Morte e Vita" di Gustav Klimt al Leopold Museum di Vienna

RSI Info 15.11.2022, 14:01

  • letztegeneration.at

Alcune opere "esposte al pericolo"

Oltretutto collocare un vetro davanti ad ogni dipinto, riprende Bezzola, "rappresenta un costo. E non funziona per tutte le tipologie di opere, perché i pittori di quadri, soprattutto a partire dal ‘900, pensiamo a Pollock, non lo volevano. Questa tipologia di opere sarà sempre esposta al pericolo".

Di sicuro visitare un museo non diventerà un'esperienza simile ai controlli in aeroporto. "Non credo che nei nostri musei siano necessari provvedimenti come i metal detector o la perquisizione del pubblico all’entrata. Il museo era, è e deve restare un luogo aperto. Basato sul classico rapporto tra ospite e ospitante, che è quello della buona educazione e del rispetto", conclude la direttrice del Museo d’Arte di Mendrisio.

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