"Abbiamo tolto fango, pietre, alberi e detriti, pulito e tagliato l’erba; sopra inoltre è stata realizzata una vasca di contenimento per eventuali altri sconscendimenti. Il luogo ora è in sicurezza. Ho mantenuto le pecore di mia sorella e mia nipotina e continuo ad allevarle, ma non abbiamo ancora deciso se ricostruire o meno la casa". A parlare è Enrico Moriggia. Esattamente un anno fa, il 5 di novembre, ha perso la sorella Monica e la nipotina Alice, morte sotto lo scoscendimento che ha travolto e distrutto la loro casa a Bombinasco, piccola frazione di Curio nel Malcantone.
L’inchiesta: non luogo a procedere
L'inchiesta aperta dopo la caduta della frana è sfociata in un decreto di non luogo a procedere. I due rapporti commissionati dalla procura non hanno infatti evidenziato elementi di rilevanza penale. La tragedia fu da imputare unicamente a fattori meteorologici: furono le intense precipitazioni a far staccare il terreno che in un attimo, con la forza dei suoi mille metri cubici, travolse la casa.
I limiti di un Comune piccolo
"Il Comune all’inizio si è mosso, monitorando il terreno. Non solo a Bombinasco, ma anche in altre zone ritenute pericolose. Difficile però, per un Comune piccolo come il nostro, fare di più. Il Cantone si sta muovendo e al momento giusto sicuramente verremo coinvolti", ci dice il sindaco di Curio Paolo Colin.
Cantone: strategia su più fronti
Circa due settimane fa, dunque a poco meno di un anno dalle tragedie di Bombinasco e Davesco, il Dipartimento del territorio (DT) ha illustrato i provvedimenti che intende sviluppare per migliorare la gestione dei pericoli naturali. E' stato fatto il punto sulla situazione dell'accertamento dei pericoli naturali in Ticino. E sono state proposte diverse misure che saranno contenute nel messaggio che proporrà la revisione della legge sui territori soggetti a percoli naturali (LTPnat), tra queste proposte figura anche un maggior coinvolgimento dei Comuni con la creazione di commissioni locali di gestione dei pericoli, nonché la formazione di specialisti locali in pericoli naturali. Inoltre si sono studiate normative più severe nella valutazione dell'impatto che una nuova costruzione può avere sulla stabilità del terreno e sul deflusso delle acque di superficie.
"Per tutto il territorio cantonale, e dunque anche per il Malcantone, pensiamo a presidi che possano dare alle autorità locali una consulenza sia nella prevenzione che nella gestione delle emergenze”, ci spiega il capo della Sezione forestale del DT Roland David. "A breve inoltre proporremo, unitamente alla revisione della LTPnat, una modifica puntuale della legge edilizia. Dirà che, quando un progetto di nuova edificazione è previsto in una zona dalle condizioni morfologiche difficili, unitamente alla domanda di costruzione, chiederemo che venga presentata una perizia geotecnica. Il messaggio è quasi pronto: verrà consegnato nel corso del mese di novembre e sottoposto prima al Consiglio Stato e poi al Gran Consiglio".