Si torna a parlare dell’inchiesta sulla morte del bracciante macedone i cui resti furono rinvenuti nei boschi sopra Vergeletto. L'indagine si chiuse con un decreto di abbandono nell'ottobre del 2017, poiché la procura ticinese ritenne che Nikola Hadziev morì sulle montagne per sfinimento.
Allo stato attuale non vi sarebbero gli estremi per riaprire l’incarto, ma intanto inquirenti zurighesi hanno trovato un collegamento tra un loro caso e quello di Hadziev e la procura locale ha chiesto e ottenuto l'intero incarto, che ha provveduto a far tradurre.
Il legame tra la vicenda del bracciante che lavorava in Ticino e quella emersa a Zurigo è emerso sull’edizione odierna del Tages-Anzeiger e porta all’arresto di un 26enne incriminato per l'assassinio di un 42enne a Zurigo. Il giovane infatti si sarebbe recato poco dopo il delitto sull'Alpe Arena, in Val Vergeletto.
Il quotidiano riferisce che quest’ultimo, fermato dalla polizia dopo oltre sei mesi di latitanza nel canton Berna, sarebbe stato trovato in possesso di un capo d’abbigliamento attribuibile al bracciante macedone. L'accoltellamento a Zurigo di un 42enne risale al 30 giugno 2016, mentre il ritrovamento di un femore appartenuto a Nikola Hadziev risale al 9 agosto successivo e sarebbe avvenuto circa un mese dopo il decesso dell’uomo.
Il Tages-Anzeiger precisa in ogni caso che al momento "non è stato trovato alcun collegamento diretto tra la morte del macedone" e l'assassinio perpetrato a Zurigo. Infatti il 26enne potrebbe aver preso l'indumento, forse dimenticato, durante il soggiorno all'alpe.
A Zurigo tracce del caso di Vergeletto
Il Quotidiano 01.05.2019, 21:00