Nicola Corti ha ribadito venerdì davanti a una delegazione del Consiglio della magistratura quanto da lui già esposto nella lettera di dimissioni. Come si legge nel comunicato trasmesso dalla magistratura, il procuratore pubblico ha precisato che il suo intento non era quello di gettare ombre sull'operato dei colleghi. Il riferimento a problemi irrisolti è da intendersi quale auspicio a che anche in futuro venga adeguatamente garantita l'autonomia del magistrato inquirente.
Secondo nostre informazioni, il 31 gennaio il Consiglio della magistratura si riunirà per decidere se aprire o meno un procedimento amministrativo nei confronti di Corti.
Quot/CaL
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