Ticino e Grigioni

"Errori più grandi di noi"

Un dipendente di BSI rompe il silenzio, anche se nell'anonimato: "Speriamo di non finire in mezzo ad una strada"

  • 17 giugno 2016, 19:59
  • 7 giugno 2023, 20:55
Il logo di BSI

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"Siamo i primi ad essere preoccupati. Abbiamo delle competenze, non vogliamo pagare per errori più grandi di noi, commessi al di sopra delle nostre teste".

Si sfoga così uno dei pochi dipendenti di BSI che, dopo l'assemblea svolta giovedì sera a Lugano, ha accettato di rompere il silenzio con i media. Ha chiesto l'anonimato per raccontare il momento difficile ed incerto che sta vivendo in prima persona. Lui come tanti altri; BSI conta infatti quasi 1'200 dipendenti.

"Noi non siamo colpevoli e non dobbiamo giustificarci di nulla", aggiunge. "Speriamo di non essere abbandonati. E di non finire in mezzo ad una strada. E speriamo che BSI possa continuare a fare la banca", prosegue.

"Ora - conclude - speriamo che il dialogo non si interrompa. E' più produttivo pensare che questa assemblea sia un punto di partenza per poi, assieme all'associazione svizzera degli impiegati di banca e alle risorse umane della BSI, riuscire ad ottenere il meglio. Soprattutto partendo dal fatto che EFG in Ticino non è presente".

Romina Lara/redMM

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