Attualmente in Ticino vi sono 15 malati nelle case anziani, curati nelle loro camere. Il rischio che un malato anziano venga automaticamente ricoverato al primo sintomo, pur di non assumersi delle responsabilità da parte della struttura, è un rischio tangibile.
"La questione è aperta", dice alla RSI Franco Tanzi, coordinatore delle attività mediche nelle case anziani, all'indomani di un meeting con il il gruppo di lavoro del medico cantonale. "Introducendo l'incontro ho proprio sottolineato che dobbiamo uniformare il nostro comportamento per evitare la cosiddetta medicina difensiva, ovvero quella che tende a delegare agli ospedali per evitare di assumersi delle responsabilità", aggiunge.
Questo punto ha fatto molto discutere, e creato polemiche anche sui media, sebbene più volte il direttore del Dipartimento Sanità e socialità Raffaele De Rosa ha detto chiaramente che non vi è mai stato nessun divieto cantonale sul ricovero gli anziani in ospedale.
"L'ospedale acuto solo raramente può essere di maggiore utilità rispetto alla casa anziani - fa notare Tanzi - perché non bisogna considerare quest'ultima solo un 'luogo di vita', anche un'istituto di cura, una struttura medicalizzata". prosegue.
"Tanta medicina di supporto è stata implementata, e verosimilmente potremo trasferire anche alcune competenze e conoscenze dagli istitui ospedalieri, e penso in particolar modo alle nuove linee guida per l'anticoagulazione dei pazienti", conclude.
Apprensione per le case anziani
Il Quotidiano 21.10.2020, 21:00