Trecentosettantotto casi di bancarotta sono stati registrati in Svizzera nel solo mese di luglio, con una progressione del 7% rispetto al corrispondente mese del 2015, mentre sull'insieme dei primi sette mesi dell'anno l'aumento delle insolvenze è stato del 5% a 2'648.
I dati diffusi da Bisnode, una società di informazione economica, evidenziano una situazione particolarmente critica in Ticino, dove fra gennaio e luglio sono 214 imprese che non sono più riuscite a far fronte ai pagamenti, l'11% in più, e nei cantoni romandi Vallese, Ginevra, Friburgo e Vaud. Risultano in controtendenza i Grigioni, con una diminuzione del 17%. I settori più colpiti sono costruzione, ristorazione, artigianato e trasporti.
Ai fallimenti per motivi economici si aggiungono quelli per lacune organizzative: in sette mesi 3'463 in Svizzera (+10%), 403 in Ticino (+32%) e 96 nei Grigioni (39%). Ma dove muoiono imprese ne nascono anche di nuove. Il Ticino resta anche in questo ambito una delle zone più dinamiche del paese, ma al contrario di Zurigo, Vaud, Ginevra o Argovia fa segnare un forte rallentamento: -14% a 1'462 nuove aziende in sette mesi.
pon/ATS