Un 48enne ticinese e la moglie rumena di 38 anni sono stati condannati giovedì a Lugano per un traffico di oltre 270’000 compresse di medicinali contraffatti a 15 e rispettivamente 12 mesi di carcere sospesi per due anni.
L’inchiesta, che aveva fatto luce su quello che può essere considerato il più importante commercio di questo tipo in Ticino, aveva preso le mosse da una segnalazione giunta dalle autorità olandesi. E proprio in Olanda risiedeva il cuore dell’organizzazione, di cui i due condannati costituivano l’antenna svizzera.
La coppia raccoglieva le ordinazioni sottoscritte sul web e, dopo aver ricevuto la merce (in prevalenza contraffazioni di medicinali per l’impotenza come Viagra e Cialis) dall’Asia, provvedeva alle spedizione ai clienti, in media circa 600 al mese dal 2005 al 2008. L’attività fruttava dai 1'500 a i 3'000 franchi al mese, una somma importante per l’uomo allora disoccupato dopo il fallimento della sua società.
Le richieste della procuratrice pubblica Fiorenza Bergomi erano state superiori di 5 mesi e rispettivamente 3 mesi alla pena inflitta dalla corte presieduta dalla giudice Rosa Item. Dalle analisi non sono comunque risultate sostanze nocive nei falsi medicinali sequestrati.
Red MM/spal