Ticino e Grigioni

Gli aiuti ticinesi rifiutati in Polonia

Il camion carico di materiale per i profughi ucraini non ha potuto essere scaricato – I vestiti usati a Korczowa non vengono accettati – Servono medicinali e cibo

  • 6 marzo 2022, 13:50
  • 20 novembre, 18:32
01:15

Donazioni rifiutate in Polonia

RSI Info 06.03.2022, 15:26

Di: Diem 

Il fortissimo slancio di solidarietà con le migliaia di ucraini in fuga dalla guerra che sta devastando il loro paese, in poche ore ha permesso all’associazione Ticino per la pace di far partire un camion con 18 tonnellate di aiuti. Il mezzo, partito da Breganzona venerdì, ha attraversato mezza Europa, ma quando dopo un viaggio lungo 1'500 chilometri è arrivato a destinazione in Polonia, al grande centro logistico di Korczowa dove doveva scaricare il materiale, è dovuto ripartire senza poter consegnare il carico.

“I vestiti usati non vengono accettati. Ce ne sono già troppi. Il magazzino è pieno. Servono medicinali e cibo”, hanno spiegato domenica mattina i responsabili del centro a Gideon Bough, Luca Janett e Luca Poli che, per conto dell’associazione, hanno accompagnato gli autisti alla guida dell’automezzo di Danilo Cau, di nuovo in strada per la solidarietà dopo la missione di 5 anni fa con gli spazzaneve in Abruzzo.

La missione continua

Di fronte all’impossibilità di consegnare il materiale dove previsto, i ticinesi, tra cui anche la giornalista RSI Katia Ranzanici, non si sono dati per vinti. Hanno deciso di tentare un’altra via, certi che il bisogno della popolazione sia grande. Saputo che a circa 150 chilometri di distanza c’è un centro che potrebbe accettare la donazione hanno deciso di affrontare altre 2 ore e mezza di strade strette per raggiungere la loro nuova meta in Polonia. E, se ci fosse bisogno, sono pronti anche a superare il confine ucraino per portare il carico direttamente a Leopoli.

L’andata, assicurano sulla base di quanto hanno potuto verificare sul posto, sarebbe facile. Molto più difficile potrebbe essere invece il ritorno. Alla frontiera dovrebbero superare i controlli dei doganieri polacchi, ma prima ancora dovrebbero affrontare le lunghissime colonne formate dalle persone che vogliono andarsene dalla guerra in Ucraina. Persone alla quali era indirizzato il materiale riunito in brevissimo tempo in Ticino dove la campagna di solidarietà continua.

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