Lunedì sera, d’intesa con le autorità cantonali ticinesi e grigionesi, l’esercito svizzero ha ufficialmente terminato le sue prestazioni d’appoggio in aria e al suolo a seguito dei vasti incendi che hanno colpito, principalmente, il Moesano e la Leventina. Si è trattato, rileva l’esercito in una nota diffusa dal Dipartimento federale della difesa, del maggiore impegno anti incendio degli ultimi 20 anni.
Le forze armate hanno impiegato, dallo scorso 28 dicembre, fino a 7 elicotteri Super Puma per le operazioni di spegnimento. L'aviazione ha effettuato 210 ore di volo, 1’200 rotazioni e trasportato complessivamente 2’400 tonnellate di acqua.
Negli ultimi sette giorni l’Esercito ha impiegato anche una sezione di esploratori composta da 24 militari per gestire le conseguenze degli incendi boschivi al suolo. I soldati hanno effettuato 24 ore su 24 controlli con l'ausilio di tre veicoli per individuare mediante apparecchi a immagine termica la presenza di nuovi focolai.
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