La geotermia è di moda anche nei Grigioni. Contrariamente a Basilea, Zurigo e San Gallo, dove i progetti sono falliti, in terra retica non sono però previste delle perforazioni, ma uno studio approfondito che esamini il potenziale.
L’analisi giunge in un momento critico. “La tecnologia non è ancora matura. Bisogna essere prudenti: se fosse un’opzione valida, i privati avrebbero già investito in questo settore” ha detto il consigliere agli Stati retico Martin Schmid al Radiogiornale, invitando a puntare prima sulla ricerca.
L’analisi di fattibilità riguarda la valle del Reno e la Bassa Prettigovia. “Vogliamo verificare se c’è acqua calda nel sottosuolo e se ci sono dei clienti che potrebbero acquistarla”, ha spiegato Eric Büsser dell’Ufficio dell’energia grigionese al Radiogiornale. La differenza d’impostazione ha anche delle conseguenze sui costi: non si spendono milioni, ma 180'000 franchi.
Red. MM/Radiogiornale