I due ultras ricorrono in appello

I due giovani ultras dell’HCL processati la settimana scorsa ricorreranno contro la sentenza della Corte delle Assise criminali. Il più giovane, un 20enne, era stato condannato a 30 mesi di detenzione, di cui 9 da espiare. Al 21enne era stata invece inflitta una pena di 36 mesi, di cui 12 da scontare, anch’egli alla Stampa.

Entrambi sono stati ritenuti colpevoli di aver aggredito due poliziotti in borghese la sera del primo derby stagionale fra Lugano e Ambrì, nonché di aver picchiato due agenti comunali di Collina d’Oro in occasione del carnevale di Montagnola.

Gli avvocati del 20enne, Edy Salmina e Davide Corti, hanno confermato oggi (venerdì) di aver presentato la richiesta in appello, contestando in particolare le norme di condotta, fra cui l’obbligo per i due imputati - durante i cinque anni successivi al loro rilascio - di restare a casa dei genitori da due ore prima fino a due ore dopo qualsiasi partita del campionato svizzero di hockey, nonché durante le serate di carnevale.

Il legale del 21enne, l’avvocata Cristina Maggini, aveva da parte sua presentato la richiesta il giorno dopo la sentenza (il 19 dicembre, ndr), aspettandone le motivazioni.

Per entrambi, il nuovo dibattimento verterà sulla commisurazione della pena e sulle norme di condotta, considerando che i fatti sono stati ammessi in aula. I loro stessi patrocinatori non si erano opposti all’atto d’accusa, riconoscendo la gravità dei fatti addebitati ai loro assistiti, ma si erano battuti per una sospensione totale della pena.

Pervin Kavakcioglu, Ludovico Camposampiero