Il Ticino si distingue dal resto della Svizzera per una preoccupante incidenza di legionellosi, con 90 casi registrati nel 2023, oltre 25 casi per 100’000 abitanti. Questa situazione, caratterizzata da un elevato numero di infezioni ma con una chiara mancanza di dettagli sulla loro propagazione, solleva serie preoccupazioni per la salute pubblica.
Che cos’è la legionellosi?
La legionellosi, comunemente nota come malattia del Legionario, è una patologia seria legata alla presenza del batterio legionella, che trova terreno fertile in ambienti acquatici e umidi come tubature, rubinetti, docce e condizionatori. L’infezione si presenta solitamente entro 2-10 giorni dall’esposizione all’agente patogeno. I sintomi variano da febbre, tosse e malessere a casi più gravi con difficoltà respiratorie e dolore toracico. Possono verificarsi anche sintomi gastrointestinali, neurologici e mentali. Le complicazioni gravi includono problemi respiratori e renali.
Numero di infezioni in contraddizione con i risultati del monitoraggio della legionella
Il Laboratorio cantonale ticinese ha recentemente pubblicato i risultati di una campagna di monitoraggio in Ticino, che ha analizzato la presenza di legionella in luoghi pubblici. Sebbene i risultati sembrino rassicuranti, il numero di infezioni rimane preoccupante.
Nicola Forrer, direttore del Laboratorio, afferma: “I risultati delle analisi sono in linea con i dati degli scorsi anni. Abbiamo riscontrato un tasso di non conformità del 6%, che però non corrisponde all’alto numero di infezioni.” Nel contesto nazionale, la Svizzera ha registrato 640 casi di legionellosi nel 2023, con un’incidenza di 7,2 casi per 100’000 abitanti. Questi dati mostrano chiaramente come il Ticino si discosti nettamente dalla media nazionale.
Non è chiaro perché l’incidenza sia maggiore in Ticino
“Purtroppo, non si sa ancora bene il perché dell’alta incidenza di legionellosi in Ticino. Si pensa che sia legato al clima particolare della nostra regione, ma potrebbero esserci altri fattori che ci sfuggono”, riferisce Valeria Gaia, responsabile del Centro nazionale di referenza per la legionella.
La discrepanza tra i controlli confortanti e l’alta incidenza di casi in Ticino solleva interrogativi sulla reale efficacia delle misure preventive. È evidente che un approccio più ampio e dettagliato potrebbe essere necessario per comprendere e gestire meglio la diffusione della legionellosi.
Importante studiare come avviene il contagio
“Stiamo facendo un intenso lavoro di prevenzione sulle strutture pubbliche, ma i dati dei malati non diminuiscono. Dobbiamo considerare anche altri possibili punti di contagio, come le torri di raffreddamento e le docce private”, dice Forrer.
Un dato interessante è la maggiore suscettibilità degli uomini alla legionella. “Anche questo non è chiaro. Si pensa che possa essere legata a comportamenti più a rischio, come il fumo. E’ un fenomeno osservato a livello globale”, commenta la responsabile del Centro nazionale per la legionella.
Il caso del Ticino mette in luce la necessità di una maggiore attenzione e di una ricerca più approfondita nel campo della legionellosi. Mentre le strutture pubbliche sono sottoposte a monitoraggio, è essenziale considerare tutti gli ambienti potenziali per una prevenzione efficace e per proteggere meglio la salute pubblica. “Nonostante i numeri stabili, non possiamo ignorare l’alta incidenza in Ticino. È fondamentale comprendere meglio i fattori alla base di questa situazione per proteggere la salute pubblica”, conclude Valeria Gaia.