E’ tornato prepotentemente d'attualità negli ultimi giorni il tema delle cavie umane e della sperimentazione di cure e farmaci sugli esseri umani sia sani, sia malati. Una pratica parecchio diffusa in Ticino e che ancora oggi suscita paura e scetticismo.
Domenica scorsa in Francia un volontario sano è deceduto e altri cinque sono stati ricoverati in gravi condizioni dopo la somministrazione di una medicina sperimentale, il che ha sollevato molte polemiche. Vero è che il rischio zero non esiste e d’altronde questi test non avvengono in laboratori segreti, come si è tentati a credere, ma alla luce del sole.
In Ticino attualmente solo la Cross Alliance di Arzo è contattata dalle ditte farmaceutiche per la prova di farmaci in merito alla cura di malattie con carattere infiammatorio. La ditta attiva da vent'anni conta un migliaio di volontari sani - quasi tutti provenienti dalla vicina Italia. Sono oltre 400 le sperimentazioni effettuate finora.
Intanto in Ticino dal 2000 è stato istituito il registro dei volontari sani, che oltre a sorvegliare la correttezza etica delle sperimentazioni controlla l’attività delle circa 13'000 persone iscritte (211 in più nel 2015). Lo strumento è sorto anche per impedire che qualcuno si convinca che sia pure possibile sopravvivere facendo la cavia umana.
Quotidiano/Red.MM
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