Ticino e Grigioni, dando seguito alle ultime deliberazioni del Consiglio federale sulla crisi del coronavirus, hanno disposto oggi la riapertura delle scuole obbligatorie dal prossimo 11 maggio. Il Consiglio di Stato ticinese ha presentato le direttive riguardanti le modalità di rientro in classe: un’organizzazione a regime ridotto e diversa a seconda dei settori scolastici. Una decisione che non trova l’unanimità nel mondo della scuola e negli Esecutivi comunali che hanno duramente criticato le misure proposte. Il Governo retico invece, come annunciato stamani a Coira, ha deciso il mantenimento degli esami scritti di maturità nei licei del cantone.
Sul piano sanitario, gli ultimi dati regionali indicano la morte di altre tre persone in Ticino a causa della malattia da coronavirus. Nessun nuovo decesso invece nei Grigioni. A livello nazionale si registra un nuovo incremento dei contagi, il cui numero complessivo rasenta ormai la soglia dei 30'000 casi.
Sempre sul terreno degli sviluppi dell'emergenza - e alle decisioni di ieri del Consiglio federale - gli specialisti parlano di una scommessa rischiosa. "Sarei stato più prudente", ha detto alla RSI il dottor Christian Garzoni. La curva delle infezioni tornerà verosimilmente a inerpicarsi, di quanto solo il tempo lo dirà. Essere costretti a una precipitosa marcia indietro sarebbe dannoso anche per l'economia. Ma cosa resta chiuso? Intanto i grandi eventi, annullati fino alla fine dell'estate. Il divieto di assembramento di oltre 5 persone resta in vigore almeno fino all'8 giugno.
Le riaperture riassunte sul sito dell'Ufficio federale della sanità pubblica
Solo a quella data, inoltre, potranno riprendere gli insegnamenti generalizzati in licei e scuole universitarie, i campionati sportivi (ma a porte chiuse), le funzioni religiose. Anche parchi botanici e zoo fino ad allora saranno chiusi, come piscine e impianti di risalita. Una decisione definitiva dipenderà dall'evoluzione epidemiologica. Ancora chiusi dopo l'11 maggio, inoltre, palestre e cinema.
Stefano Pongan, Ludovico Camposampiero, Enrico Campioni, Alex Ricordi, Marija Milanovic, Sandro Pauli e Giorgio Buzelli