Un sondaggio, un test di app per il telefonino, uno spot, una pagina su facebook, una visita in classi d’asilo, di quinta elementare e di prima commercio per vedere l’evoluzione del rapporto con il denaro: di indebitamento giovanile si sta occupando per otto ore a settimana anche un gruppo di 16 allievi di quarta della Scuola cantonale di commercio di Bellinzona.
Il mandato, “gratuito” specifica il docente coordinatore Ronny Bianchi, arriva dalla Divisione delle famiglie, alla quale saranno consegnati tutti i risultati alla chiusura del progetto, fra la fine marzo e aprile.
"Hai già ricevuto precetti esecutivi?"
L’inchiesta, online, riguarda tutti gli allievi di almeno 18 anni delle medie superiori, delle professionali e della SUPSI. È la replica ticinese di quanto già svolto nella Svizzera tedesca. “Hai già sottoscritto contratti di leasing?” o “Hai ricevuto precetti esecutivi?” sono due delle domande poste. Le prime risposte stanno arrivando. “Certo non si scoprirà che il 50% dei ragazzi è indebitato, ma il problema esiste, lo abbiamo quantificato e i dati a livello nazionale sono abbastanza impressionanti. Ci sono ragazzi indebitati anche al di sotto dei 17 anni”, afferma Bianchi.
Le spese annotate per un mese
Quanto alle app, sono numerose quelle che si trovano negli store, non di rado gratuite. Le prescelte sono state Toshl Finance e Allarme-Budget: un gruppo di allievi vi ha annotato le proprie spese per un mese. In corso di realizzazione anche lo spot. L’idea è originale: si parte dall’immagine di un giovane nudo su un'auto e si risale al perché della sua situazione.
Stefano Pongan
Il commento
Prendendo spunto da diversi atti parlamentari, il cantone si sta muovendo per affrontare il problema dell’indebitamento, non soltanto giovanile. Una bozza è stata presentata al Governo in estate, un progetto concreto seguirà entro fine anno. Quattro sono gli ambiti presi in considerazione: prevenzione (nelle scuole in particolare), formazione (corsi per gli operatori del settore e un manuale), intervento laddove il problema si è già manifestato e gestione di un’offerta che in Ticino è già molto variegata e che la SUPSI ha fotografato in un rapporto del marzo 2012. “Non si andrà a creare tante cose nuove, quanto piuttosto a dare un coordinamento visibile a tutto quanto già viene fatto da diverse associazioni”, ci ha spiegato Sara Grignola della Divisione dell’azione sociale e delle famiglie. È un lavoro interdipartimentale, è coinvolta per esempio la divisione delle contribuzioni: il fisco è fra i primi verso i quali si hanno debiti.