Luminari dell’oncologia al Monte Verità

Medicinali troppo cari, paura ad andare dal medico a causa di franchigie elevate, pochi investimenti sulla prevenzione, ma anche disparità nell’accesso alle cure. Di questo, e dello stato della ricerca, si sta discutendo in questi giorni al forum internazionale di oncologia ad Ascona ideato dal professor Franco Cavalli, che su invito ha chiamato in Ticino un’ottantina di esperti da tutto il mondo. Un evento chiuso, non pubblico, affinché i relatori possano dire davvero le cose come stanno.

A 11 anni dall’appuntamento di Lugano il cui titolo era “Stiamo vincendo la guerra contro il cancro?”, la domanda è ancora attuale. Dei progressi ci sono stati, “dal punto di vista della ricerca la stiamo vincendo”, afferma Cavalli, “ma dal punto di vista geopolitico in buona parte del mondo no”, perché i medicinali sviluppati si rivelano troppo cari.

L’appello va soprattutto ai Governi: la politica ragiona per risultati in tempi brevi, dice Cavalli, ma i risultati degli investimenti nella prevenzione non si vedono né in mesi né in pochi anni.

La diagnosi precoce per esempio è fondamentale, ma si tratta di un fattore su cui anche in Svizzera c’è molto da lavorare: non di rado, ricorda ancora Cavalli, tumori vengono individuati tardi perché il paziente, a causa di una franchigia elevata, non è andato per tempo dal medico. Quanto alla prevenzione, uno stile di vita e un’alimentazione sana potrebbero prevenire - si calcola - il 50% dei tumori.