Dal Governo retico, giovedì, non sono arrivate parole tenere nei confronti della Mesolcina e degli enti locali, rei di non essere abbastanza attivi nella promozione economica e di non concretizzare progetti come l’atteso rilancio di San Bernardino. Una tiratina d'orecchie che però non è piaciuta ai diretti interessati che rimandano la critica al mittente.
"C’è moltissima progettualità e gente che vuole investire nella regione", spiega alla RSI Moritz Piller, operatore economico mesolcinese, che aggiunge: "Da gennaio diversi investitori si sono fatti avanti per investire a San Bernardino, ma in montagna certi investimenti non sono redditizi, per questo serve l’aiuto del cantone o di Berna".
A San Vittore c'è fermento nella zona industriale con sette nuovi capannoni in costruzione e altre aziende interessate a trasferirsi. Il progetto di rilancio di San Bernardino - con gli impianti sciistici, un centro wellness e nuove strutture di accoglienza - invece è ancora senza cantiere.
"Senza l’intervento dei privati il comune non può fare niente; attualmente non ci sono le basi per partire, Coira dovrebbe venirci incontro", lamenta il sindaco di Mesocco, Christian De Tann.
Un punto debole della legge grigionese, sottolineano gli interessati, è il fatto di non prevedere sussidi a fondo perso per gli impianti di risalita, al contrario di altri cantoni, Ticino compreso. Impianti che per la quarta stagione consecutiva rimarranno chiusi in attesa del rilancio. L'interesse per San Bernardino comunque rimane alto, afferma il direttore dell’ente turistico regionale Christian Vigne.
Quotidiano/Red.MM
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