Il cosiddetto "rapinatore mascherato" aveva sempre dichiarato d’aver compiuto solo l’assalto (con tanto di presa d’ostaggi) del 6 febbraio scorso al distributore di Novazzano, dov’era stato ferito e arrestato dalla polizia.
Ora il 28enne italo-svizzero, difeso da Laura Rigato, ha cominciato a collaborare, ammettendo d’aver commesso anche l’ultimo degli altri otto colpi addebitatigli, quello avvenuto il 24 gennaio in una stazione di servizio di Chiasso. L’uomo dovrà comunque rimanere dietro le sbarre. La giudice Ursula Züblin ha infatti prorogato la sua carcerazione preventiva fino alla fine di maggio.
Lunedì – altra novità - il "rapinatore mascherato" è stato messo a confronto con il presunto complice, estradato nei giorni scorsi. Il 30enne italiano ha negato ogni coinvolgimento, limitandosi a dichiarare d’aver rubato delle targhe su richiesta dell’amico. Circostanza smentita però dall’interessato. Al procuratore capo Nicola Respini il compito di chiarire tutti i numerosi episodi.
Francesco Lepori