Ticino e Grigioni

Perché i giovani evitano la doccia dopo ginnastica?

Come mai diversi ragazzi preferiscono non lavarsi dopo una lezione di educazione fisica? La risposta di due esperti

  • 23 gennaio, 06:30
  • 23 gennaio, 13:55
I giovani ticinesi evitano la doccia dopo l'attività fisica
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Di: SEIDISERA/gfont

Gli adolescenti che preferiscono non farsi la doccia dopo una lezione di educazione fisica - ma anche in seguito ad un’attività sportiva praticata fuori dal contesto scolastico - sono molti.

È un fenomeno relativamente nuovo, agevolato anche dalla pandemia, che preoccupa i docenti, i quali faticano sempre di più a motivare gli allievi a lavarsi prima del rientro in aula. Ma come si spiega questo cambio di abitudini? L’ipotesi di Alejandro Arrigoni, coordinatore degli esperti di educazione fisica delle scuole dell’obbligo in Ticino, è che si tratti di una faccenda d’immagine e pudore, ma anche di una maggiore sensibilità da parte dei giovani nel rapportarsi con la propria intimità.  Il tema non sembrerebbe però essere una questione di genere: tra maschi e femmine non si registrano significative differenze di comportamento.

“Mostrare il proprio corpo nudo è un momento in cui l’adolescente si svela ed è un’esperienza per lui delicata”, aggiunge Cinzia Pusterla, psicologa e psicoterapeuta. “I giovani amano esporsi sui social, però con delle immagini filtrate, studiate, controllate. Quindi, togliersi i vestiti per fare la doccia è sicuramente un momento che può mettere in grande difficoltà”, conclude Pusterla.

Il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS) è consapevole dei mutamenti delle sensibilità in questo contesto. Il piano di studi della materia non contempla però l’obbligatorietà della doccia e al momento, ci conferma il DECS, non è prevista una sua introduzione futura. Per la questione dell’educazione all’igiene si preferisce invece puntare sulla responsabilità dei singoli docenti, delle direzioni scolastiche e di conseguenza anche degli allievi, chiamati a sviluppare una certa consapevolezza sull’importanza di questa pratica.

Per motivare i ragazzi si possono cercare dei compromessi, dichiara ancora Alejandro Arrigoni, “come ad esempio permettere loro di fare la doccia in costume da bagno, così da non essere completamente svelati di fronte ai compagni”. Oppure, aggiunge, “scaglionando la partenza dalla palestra verso gli spogliatoi in modo tale che tutti abbiano un’intimità maggiore per lavarsi”. Infine, per Arrigoni, il ruolo della famiglia resta fondamentale in questo processo di presa di coscienza.

Il cambiamento però non riguarderebbe solo le abitudini, ma anche la percezione verso l’autorità. C’è stato un mutamento e come conferma Cinzia Pusterla “alcuni decenni fa il rispetto dell’autorità era molto più interiorizzato, adesso invece è più fragile. E questo elemento gioca sicuramente un ruolo”.

SEIDISERA del 21.01.2024 - Il servizio di Nicola Lüönd

RSI Info 22.01.2024, 17:20

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