Devono rispondere di una lunga lista di accuse i due 19enni e un 22enne, comparsi lunedì mattina davanti alla Corte delle Assise criminali a Lugano. Conosciuti da molti come i "picchiatori del Locarnese", tra i reati contestati a due degli imputati figurano anche dei rapporti sessuali con una ragazza minore di 16 anni.
Al terzetto vengono inoltre contestati: due aggressioni ai danni di quattro giovani, furti, danneggiamenti in chiese ed esercizi pubblici, violazioni di domicilio, spaccio e consumo di droga e medicamenti, nonché la guida di uno scooter senza autorizzazione e senza licenza. Reati compiuti a vario titolo durante l’estate e l’autunno scorsi nel Locarnese.
I tre giovani, è stato ricordato in aula, hanno situazioni familiari difficili e un percorso scolastico complicato e, per alcuni, non completato, con apprendistati iniziati e poi abbandonati.
I due 19enni sono finiti in carcere in seguito all’arresto avvenuto lo scorso autunno: davanti alla Corte, con voce fioca e occhi spesso bassi, hanno ammesso che la prigione ha dato loro tempo di riflettere su quanto commesso, e uno volta usciti, hanno sostenuto, vorrebbero cambiare vita e amicizie e trovare un lavoro. Avere, insomma, una situazione stabile.
Due dei tre imputati sono in carcere in regime di espiazione anticipata della pena, mentre il terzo è detenuto in un istituto oltre San Gottardo.
Molti dei reati contestati sono stati commessi con la complicità di una giovane, che all’epoca dei fatti aveva meno di 16 anni, e con la quale due dei tre imputati hanno avuto un rapporto sessuale completo. Anche per questo motivo il processo si tiene a porte chiuse e dovrebbe svolgersi sull’arco di più giorni.