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Professione “influencer”

I lavori legati alla creazione di contenuti digitali sono fra i più ricercati e redditizi, ma non mancano le criticità – Le testimonianze

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Professione “influencer” - Messina Denaro, in Svizzera il tesoro del boss?

Falò 28.09.2023, 21:10

Di: Katia Ranzanici 

Valeria Vedovatti è cresciuta in Ticino ma da alcuni anni vive a Milano. Il web le ha cambiato la vita, quando nel 2017 ha iniziato a raccontarsi su Youtube Valeria era davvero piccola. Oggi ha 20 anni è una delle tiktoker più influenti d’Italia, ha quasi tre milioni di follower su tik tok e oltre 1 milione su instagram. Guadagna bene, i brand la cercano, perché gli influencer creano valore e attraggono valore. Ma non sempre tutto è bello e divertente.

“Gli aspetti negativi – ci racconta Valeria - sono uno un po’ proprio l’ambiente social, è un ambiente che sta diventando sempre un po’ tossico, spesso si viene attaccati e bisogna giustificarsi per ogni cosa. La community secondo me con il tempo è peggiorata.

Gli influencer, quasi più che le star, diventano modelli da seguire perché rappresentano i ragazzi della porta accanto.

Oggi sui social però i cattivi esempi sono esaltati, celebrati: sempre più spesso giovani youtuber si lanciano in sfide pericolose che finiscono anche in tragedie, ossessionati dai like, dall’idea di diventare ‘qualcuno’. A qualunque costo. 

Helio Di Nardo, CEO della Show Reel Factory , una delle piu importanti agenzie che gestisce in esclusiva alcuni tra i talent, anche ticinesi, più rilevanti dello scenario digitale italiano dice ai microfoni di Falò di essere preoccupato: “Ci sono delle cose su cui secondo me non si può chiudere un occhio, perché dobbiamo essere tutti estremamente consapevoli del grado di responsabilità che abbiamo. E se le pubblicità che vanno in televisione sono sottoposte a un controllo pazzesco, quello che arriva sul web no”.  

Quello degli influencer è infatti un mondo per lo più non regolamentato.

Recentemente il Parlamento francese ha approvato una legge che prevede il divieto per gli influencer di promuovere “prodotti o pratiche pericolose”, come farmaci o interventi chirurgici.

In Italia per ora c’è una proposta di legge mentre in Svizzera esiste una legge solo contro la concorrenza sleale, tuttavia non viene sempre rispettata e non sono nemmeno previste conseguenze legali.

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Valeria Vedovatti

Quasi 170’000 dollari per una foto in topless

Ma la professione di “content creator” è anche particolarmente redditizia.

Vittoria e Matteo creano video di intrattenimento per adulti che vendono in streaming su Onlyfans, la piattaforma che durante la pandemia ha visto incrementare il numero di utenti del 600%.

“Guadagniamo – ci dice la coppia - grazie agli abbonamenti, alle mance e soprattutto ai video esclusivi che distribuiamo sulla chat privata. Fino ad oggi abbiamo guadagnato 800’000 dollari in meno di tre anni.”

Anche Mady lavora con Onlyfans, da inizio anno si è trasferita in Svizzera, a Stabio. Mady oggi beneficia dello statuto di globalista, uno speciale privilegio fiscale costruito apposta per chi ha lauti guadagni e lei di soldi in poco meno di due anni ne ha intascati parecchi: in due anni ha guadagnato più di 2 milioni di dollari!

“La foto che ha venduto di più – ci dice Mady – è il mio primo topless, in quel mese ho guadagnato  il massimo che ho mai fatto in tutti i mesi, 169’000 dollari”.

Oggi OnlyFans è una delle piattaforme più in crescita nell’ultimo anno e allo stesso tempo la più criticata.

Mercificazione del corpo, assenza di moralità sono le accuse circa l’utilizzo di questa piattaforma, ma per i giovani content creator il sesso non è un tabù. Per loro è soltanto un business. Un business molto redditizio.

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Mady

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