Un cittadino romanciofono voleva obbligare le autorità di una località engadinese romancia ad utilizzare solo la sua lingua ufficiale - il putér - anche davanti ai giudici amministrativi. Dall'altra parte, il comune faceva valere il proprio diritto ad esprimersi liberamente in una delle tre lingue cantonali equivalenti, in questo caso il tedesco.
Il Tribunale amministrativo, con un voto di quattro giudici contro uno (che ha anche avuto il sostegno del cancelliere) ha dato ragione al comune, sostenendo che l'uso esclusivo della lingua locale ufficiale vale solo per i rapporti diretti con i cittadini, non con le autorità cantonali.
Si tratta di una sentenza che potrebbe avere conseguenze sul plurilinguismo retico, dal momento che scardina quel principio che vuole che un comune abbia una o anche due lingue ufficiali, e che utilizzi solo quella o quelle quando in un modo o nell'altro ci sono di mezzo i suoi cittadini.