Ticino e Grigioni

Sostegno garantito alla ristorazione

Grigioni: il Gran Consiglio si è occupato della pandemia. Tra i vari temi anche quello dell'aiuto finanziario

  • 20 aprile 2021, 23:33
  • 10 giugno 2023, 10:19
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Grigioni fa i conti con il Covid

Il Quotidiano 20.04.2021, 21:00

Di: Quotidiano/L.D. 

Il sostegno sarà garantito anche con la riapertura delle terrazze. Oggi, martedì, il Gran Consiglio retico ha discusso principalmente di temi legati al coronavirus. Oltre alla vaccinazione e alle misure per contrastarlo, si è discusso anche degli aiuti finanziari. Un sostegno importante che non manca di essere oggetto di critiche da parte di alcuni esercenti. Sebbene gli aiuti per il lavoro ridotto siano arrivati, la situazione per i casi di rigore è diversa.

"Di solito ci sono dei ritardi quando mancano dei documenti che vengono spediti in seguito", assicura Franz Sepp Caluori, presidente Gastro Grigioni. "La documentazione completa viene elaborata in circa due settimane".

Finora il Canton Grigioni ha versato 45 milioni e mezzo di franchi per questi aiuti.

La temperatura non aiuta

A Poschiavo martedì, il secondo giorno in cui le riaperture dei ristoranti all'aperto sono di nuovo concesse, si sfioravano i 14 gradi. Una temperatura più bassa rispetto ad alcune città in Ticino, dove già lunedì si vedevano le code delle persone che volevano sorseggiare un caffè seduti sotto il sole.

"Come ristorante, trovo proibitivo il servizio all'esterno", dice Orlando Lardi, gerente Hostaria del Borgo a Poschiavo. "Non riesco ad immaginarmi in una giornata come oggi di poter mangiare all'esterno. A queste temperature, probabilmente ci si ammala il giorno dopo. Quindi, non ci sono le condizioni per poter lavorare bene".

Nonostante gli allentamenti, dunque, gli aiuti finanziari restano una risorsa importante.

No alla limitazione delle misure anti Covid-19

Il Parlamento grigionese ha poi appoggiato la politica del Governo cantonale in materia di gestione della pandemia, respingendo per 82 voti contro 27 una risoluzione lanciata dall'UDC che voleva limitare le restrizioni contro il coronavirus. La richiesta principale era di abolire tutti gli inasprimenti cantonali che superano le direttive federali, come ad esempio l'obbligo della mascherina nella scuola superiore.

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