Anche in Ticino il sindacato Syndicom definisce la decisione de La Posta di ridurre massicciamente le sue strutture uno smantellamento massiccio e una campagna definita irrealistica, viste le resistenze ai vari annunci di chiusure. "Siamo stati tagliati fuori", sottolinea Marco Forte, esponente del sindacato. Dal canto suo, La Posta - ricollegandosi alla conferenza stampa tenuta oggi, mercoledì - ha precisato che non esistono (ancora) i dettagli relativi alle chiusure nei singoli cantoni.
Da novembre fino al marzo 2017 sono in agenda le discussioni e le valutazioni con i Consigli di Stato, che terranno conto dei criteri e delle esigenze regionali. Presumibilmente, entro la fine del primo trimestre dell’anno prossimo sarà definita con maggiore precisione la futura configurazione della rete postale.
Non si sa ancora cosa succederà in Ticino ma inevitabilmente le misure annunciate da La Posta, che a livello nazionale intende ridurre il numero di uffici postali dagli attuali 1'400 a 8-900 entro il 2020, si faranno sentire anche nel cantone - aspetto questo che suscita già non poco malcontento.
CSI/EnCa
Dal Quotidiano 19.00: