Sono arrivate a quasi 25'000 le persone in Ticino in isolamento o in quarantena perché infettate o che sono state a contatto con persone positive al Covid. Nelle ultime 24 ore i nuovi casi registrati sono stati poco più di mille, circa un terzo in meno che negli scorsi giorni. Il dispositivo per i test, potenziato questo fine settimana di festeggiamenti di capodanno, ha retto il numero di richieste.
"Non ci sono state prese d'assalto e la maggior parte non erano giovani che volevano andare a fare festa, ma persone che volevano essere rassicurate di poter passare una serata magari in famiglia o con una coppia di amici, e hanno voluto farsi il tampone", spiega ai microfoni della RSI Ryan Pedevilla, caposezione del militare e della protezione civile. "Il dispositivo ha funzionato bene, quindi vuol dire che tutte le possibilità che sono state offerte sono state comunque utilizzate. Anche il centro di Giubiasco non è stato preso d'assalto, abbiamo avuto circa 300 tamponi, tra i quali abbiamo trovato 10 positivi".
Come detto i nuovi casi positivi, pur se inferiori rispetto agli scorsi giorni, rimangono sopra i mille. Quante sono attualmente le persone in isolamento (perché infettate) e quante in quarantena?
"Oggi dobbiamo calcolare circa 9'600 persone in isolamento, significa che hanno avuto un PCR positivo, e se andiamo con un fattore 1,5, con le nuove direttive abbiamo circa 15'000 persone che sono in quarantena. Vero è che la maggior parte di questi (essendo familiari, persone vicine e conviventi) automaticamente molte volte sviluppano la malattia, dalla quarantena passano a positivi e quindi in isolamento".
Non è troppo ottimistico calcolare soltanto un fattore di 1,5 per il numero di quarantene conseguenti a un'infezione?
"Non tanto. Perché la maggior parte sono conviventi che quindi vanno messi in quarantena ed essendo poi a stretto contatto solo con quella persona positiva o convivendo con quella persona positiva, non incontrano più nessun altro".
Le cifre sono importanti . Non si teme che si arrivi al punto che le persone rinuncino a testarsi, per evitate l'isolamento? E l'isolamento, lo ricordiamo, prevede l'obbligo di rimanere in casa anche se si vive soli. E' stata presa in considerazione questa eventualità?
"Adesso la situazione è un po' differente per quanto riguarda le quarantene, in cui finiscono unicamente coloro che, negli ultimi quattro mesi, non hanno sviluppato la malattia o non hanno ricevuto il booster o non hanno terminato il loro ciclo di vaccinazione. Quindi c'è una grande riduzione di questo fattore, unito alla diminuzione da 10 a 7 giorni, automaticamente c'è una una maggiore libertà per quanto riguarda le persone in quarantena. Vero è che le persone in quarantena non vi vengono messe per metterle in prigione; vengono messe in quarantena per proteggere gli altri e non sviluppare focolai, quindi ai primi sintomi è comunque importantissimo testarsi in maniera tale da essere sicuri di non essere portatori della malattia".