Una giovane che frequenta la Scuola cantonale di commercio di Bellinzona è risultata oggi positiva al coronavirus, Lo comunicano congiuntamente DSS e DECS. “L’indagine ambientale subito avviata ha permesso di stabilire che non è necessario adottare una quarantena di classe. Sono posti in quarantena unicamente alcuni compagni con cui la giovane ha avuto contatti stretti durante la pausa pranzo all’esterno della sede scolastica” si legge in una nota, secondo la quale la direzione dell’istituto provvederà a informare i compagni di classe.
Oltregottardo il canton Vaud corre ai ripari e per frenare l'avanza del virus (il cantone è quello con il maggior numero di casi in relazione alla popolazione) ha deciso che da giovedì pomeriggio i locali notturni dovranno restare chiusi, saranno vietate gli eventi privati con oltre 100 persone e il porto della mascherina sarà obbligatorio in tutti i luoghi pubblici chiusi.
Nel frattempo, in Svizzera l'Ufficio federale della sanità pubblica ha comunicato che sono stati registrati altri 315 contagi in 24 ore a fronte di 10'817 test il cui esito è stato notificato. Aumentano inoltre le ospedalizzazioni, altre 18 tra lunedì e martedì, e l'UFSP segnala un ulteriore decesso legato al Covid-19.
In Ticino oggi non è stato registrato nessun nuovo contagio, dopo i 13 annunciati ieri, ma riguardanti l'intero fine settimana. Nei Grigioni, invece, ne sono stati rilevati tre. Inoltre, il Consiglio di Stato retico ha reso noto ieri che nelle case anziani grigionesi, da inizio pandemia e fino al 27 agosto, sono stati registrati 82 contagi e 28 decessi.
Nel mondo, diversi Governi cercano a tutti i costi di evitare un secondo lockdown, come invece successo in Israele, dove a causa dell'aumento dei contagi è stato imposto un nuovo confinamento di tre settimane. In Europa, gli occhi sono puntati sulla Francia, dove ieri sono state registrate altre 6'000 infezioni, dopo un picco di 10'561 casi sabato. Il Regno Unito ha proibito gli assembramenti di più di sei persone mentre l'Austria ha dichiarato di trovarsi di fronte ad una "seconda ondata".
di Elena Boromeo, Chiara Brugnoli, Francesca Pusek e Dario Lanfranconi