Si è chiusa con il sole la stagione invernale delle piccole stazioni sciistiche ticinesi: oggi, domenica, era l’ultima giornata di impianti aperti a Carì, Nara e Campo Blenio. Un bilancio dolce-amaro, però: grazie alle abbondanti precipitazioni nevose, l’affluenza è stata buona - “Siamo ai livelli dell’anno scorso”, spiega il direttore degli impianti di Carì Luca Müller - ma senza le restrizioni legate alla pandemia avrebbe potuto essere ancora più alta.
A pagare il conto più salato è stata la ristorazione, che ha subìto perdite del 50%-60% in media.
Il coronavirus ha inoltre portato le persone a esplorare i posti “dietro casa” e a praticare più sport invernali, racchette e slitta in particolare. Un entusiasmo che andrà scemando, secondo Matteo Milani, presidente del CdA di Amici del Nara: “I numeri non si ripeteranno quando finalmente usciremo da questa situazione, ma probabilmente resterà una percentuale perché molti hanno riscoperto con piacere luoghi che avevano abbandonato”.
CSI/mrj