Ticino e Grigioni

Vai in Italia? Tampone anche ai bimbi

Il certificato negativo per i più piccoli deve essere chiesto al pediatra. Ecco a chi rivolgersi

  • 17 maggio 2021, 20:31
  • 20 novembre, 20:24
Foto d'archivio

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Di: CSI/M. Ang. 

Chi vuole attraversare il confine italiano deve mostrare un test Covid negativo e questo vale anche per i bambini oltre i due anni di età (in Grecia il limite è di 5 anni, in Spagna e Germania di 6). Lo prevedono le regole del Ministero della salute che, da domenica, consentono l'ingresso in Italia dalla Svizzera e dai 27 Paesi UE senza quarantena, a patto di essere in possesso per l'appunto della prova di un test negativo fatto meno di 48 ore prima della partenza.

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Italia: niente quarantena con un test negativo

RSI 14.05.2021, 19:44

Sono accettati, lo ricordiamo, sia i test rapidi sia quelli molecolari (con certificato che ne attesti la negatività), ma non i cosiddetti "test fai da te". La misura vale per tutti, anche per chi è già vaccinato o è guarito dal Covid.

In Ticino, però, le farmacie non fanno test ai bambini sotto i 6 anni, un limite che in alcuni casi sale fino a 12. Bisogna allora rivolgersi ai pediatri, che hanno già ricevuto diverse richieste dai genitori, come confermato dal presidente dell'associazione cantonale di categoria, Giacomo Nobile.

Bisogna sottolineare che, in assenza di sintomi, ogni test PCR è a carico dei genitori (costo medio intorno ai 100 franchi) e che il tampone nasofaringeo non è certo gradevole per i più piccoli. Non è chiaro però se l'Italia (come altri paesi) accetti quello salivare, meno invasivo, peraltro non effettuabile sui bimbi sotto i 4/5 anni, perché non riescono ancora a sputare il quantitativo sufficiente di saliva per rendere valido il test.

A livello di costi sono quindi preferibili i tamponi rapidi (nasofaringei), i quali, una volta a settimana, sono invece gratuiti perché a carico della Confederazione. Non tutti i pediatri, però, li effettuano.

Nell'audio in testa alla pagina le spiegazioni del dottor Nobile e di Federico Tamò, portavoce dell'ordine dei farmacisti

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