Abderrahim Moutaharrik, il marocchino arrestato in Italia in un blitz della polizia, era stato colpito da un divieto di entrare in Svizzera. Lo rivela venerdì il Corriere del Ticino. Secondo gli inquirenti, l’italiano nato in Marocco e residente a Lecco, sospettato di terrorismo e di essere affiliato allo Stato islamico, fu talmente irritato dal provvedimento da affermare di "volersi vendicare dei compagni della palestra" con cui si allenava in Ticino, in particolare al Fight Gym Club di Canobbio.
Da lì il kickboxer sparì nel settembre dell’anno scorso, come ci ha confermato giovedì il titolare del club, Andrea Ferraro. Il Corriere del Ticino mette in relazione, chiedendosi se sia solo un caso, questa data con quella, identica, della revoca del permesso di soggiorno di Oussama Khachia, lo “jihadista di Viganello”, il cui fratello è stato pure lui arrestato giovedì.
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