Guerra in Ucraina, la diretta

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha respinto le accuse russe di sviluppare armi chimiche: “Sono il presidente di un Paese degno, di una nazione degna. E padre di due bambini. E nella mia terra non sono state sviluppate armi chimiche o altre armi di distruzione di massa”, ha affermato in un suo video intervento. La Russia ha riferito di avere trovato documenti che mostrerebbero componenti di armi biologiche realizzati in laboratori ucraini con il finanziamento del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. Su questo Zelensky ha risposto: “Mi preoccupa molto: perché se vuoi conoscere i piani della Russia, basta guardare quali accuse la Russia muove agli altri di pianificare”.

Sono 1’207 i corpi rimossi dalle strade di Mariupol. Lo rende noto il vice sindaco Serhiy Orlov alla BBC. Secondo quanto riportato dal New York Post, il conto esatto delle vittime non è al momento possibile: gli obitori della città sono pieni e si è iniziato a seppellire i corpi in fosse comuni.

“Se la Cina non rispetterà le sanzioni americane contro la Russia pagherà un prezzo alto”. E’ il monito degli Stati Uniti, dopo aver tentato finora inutilmente di premere anche sul Dragone per isolare Mosca. “La Cina darà una risposta risoluta e decisa”, ha replicato Pechino, che resta ambigua sul conflitto in Ucraina, dove peraltro non ha mai riconosciuto l’annessione russa della Crimea e ha progetti di investimento importanti, a partire dalla nuova via della Seta.

L’Ucraina ha chiesto di ritirare i suoi caschi blu dalle missioni di pace in cui è attualmente impegnata. Lo ha reso noto il portavoce dell’ONU, Stephane Dujarric. Fanno parte dell’impegno di Kiev con il peacekeeping delle Nazioni Unite 250 soldati con la missione Monusco nella Repubblica Democratica del Congo, più altro personale in uniforme in Mali, Cipro, Sud Sudan, Kosovo e nell’area di Abyei al confine tra Sud Sudan e Sudan per un totale di 308 militari di cui l’Ucraina ha chiesto il ritiro. Con la missione Monusco operano anche otto elicotteri. “Stiamo valutando come mitigare le conseguenze della loro partenza”, ha detto il portavoce.

Una nave russa ha lanciato cinque missili nei pressi di Odessa. Lo riporta la CNN, citando fonti dell’Ucraina.

La presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, al vertice di Versailles, a quanto si apprende, prevede che la fine della dipendenza energetica dell’ UE dalla Russia (il ‘phase out’) si concretizzerà entro il 2027. “Siamo troppo dipendenti dalla Russia, in particolare sul gas. Dobbiamo diversificare le forniture. Dobbiamo aumentare la condivisione delle rinnovabili”, ha twittato von der Leyen dal vertice.

Il default della Russia non è più un evento improbabile. Lo afferma il direttore generale del FMI, Kristalina Georgieva, sottolineando che il Fondo Monetario Internazionale rivedrà al ribasso le stime di crescita globali a causa della guerra.

Ucraina e Russia sono “pronte” a lavorare per garantire la sicurezza dei siti nucleari ucraini compromessi dalla guerra. Lo ha annunciato in serata il direttore generale dell’Agenzia internazionale dell’energia atomica (Aiea). “Il mio primo obiettivo era stabilire un dialogo diretto ad altissimo livello”, ha spiegato Rafael Grossi, di ritorno da Antalya, in Turchia, dove ha incontrato separatamente i ministri degli Esteri russo Serghiei Lavrov e l’ucraino Dmytro Kuleba. “Entrambe le parti sono pronte a lavorare e a discutere con l’Aiea”, ha aggiunto incontrando la stampa a Vienna, eparlando di “incontri fruttuosi, ma non facili”. Grossi in precedenza si era offerto di recarsi a Chernobyl, teatro del peggior disastro nucleare civile della storia nel 1986, ma la proposta è stata respinta. L’auspicio adesso è “di avere qualcosa di più concreto nei prossimi giorni”. La situazione sul campo è “terribile”, ha insistito il direttore generale, riferendosi agli incidenti che si stanno moltiplicando. Da qui l’urgenza di “concordare un quadro comune per rafforzare la sicurezza degli impianti nucleari” nel Paese, che dispone di 15 reattori e diversi depositi di rifiuti.

Tra i profughi che fuggono dall’Ucraina ci sono anche molti bambini e ragazzi. Per loro in particolare ritrovare una parvenza di normalità è molto importante, e in quest’ottica la possibilità di frequentare la scuola al più presto sta diventando una necessità. Alcuni di loro in Svizzera già lo stanno facendo, come racconta questo servizio girato nel Canton Turgovia.

Finora in UE sono arrivati “più di due milioni di profughi in fuga dall’Ucraina” e “molti milioni ne arriveranno. In due settimane abbiamo lo stesso numero di rifugiati delle crisi del 2015 e del 2016 messe insieme”. Questo il bilancio dell’emergenza migranti tracciato dalla commissaria UE agli Affari Interni, Ylva Johansson. “Metà delle persone giunte in UE sono minori”, la loro sorte “è la mia più grande preoccupazione” perché molti rischiano di essere “vittime di tratta” e “per questo stiamo attivando la rete anti-tratta in tutti gli Stati membri”, ha detto.

La Russia aprirà unilateralmente corridoi umanitari per evacuare i civili ucraini verso il proprio territorio a partire dalle 10.00 di domani ora locale. Lo annuncia il ministero della Difesa, citato dalla Tass.

Le autorità russe devono astenersi, fino a nuovo ordine, da tutte le azioni e decisioni che mirino a ostacolare o mettere fine alle attività del quotidiano Novaya Gazeta, e da tutte le altre azioni, che date le circostanze attuali, sono suscettibili di privare il giornale della possibilità di godere del diritto alla libertà d’espressione. Lo afferma la Corte europea dei diritti umani (Cedu) che dice di aver ricevuto una richiesta dal premio Nobel, Dmitriy Andreyevich Muratov, editore del giornale.

Circa 300 persone hanno manifestato stasera ad Altdorf contro la guerra in Ucraina. Alle 19.00 le campane delle chiese hanno suonato in segno di solidarietà con le vittime del conflitto. L’appello a riunirsi sulla piazza del municipio è provenuto da tutti i partiti, le Chiese cattolica e protestante così come sindacati e associazioni. I partecipanti hanno chiesto un cessate il fuoco immediato e il ritiro delle truppe russe dell’Ucraina.

Si stringe sempre di più la manovra a tenaglia delle truppe di Mosca e delle milizie dell’autoproclamata Repubblica di Donetsk su Mariupol, la città portuale sul Mare di Azov. E’ su questa città che gli invasori concentrano gran parte del loro fuoco, nel tentativo di bloccare uno degli strategici accessi al mare dell’Ucraina. Qui 400’000 civili cercano di sopravvivere a un assedio che li ha lasciati in condizioni disumane senza acqua, elettricità e riscaldamento, mentre imperversano i bombardamenti. Il ministero della Difesa russo ha annunciato che le milizie della Repubblica di Donetsk sono penetrate per un chilometro da nord verso il centro della città. Foto pubblicate dalla CNN mostrano alcuni corpi di persone uccise che vengono gettati in una fossa comune.

Kiev si svuota aspettando il grande assalto russo. Le sirene antiaereo sono tornate a suonare e il municipio ha invitato i cittadini a nascondersi nei rifugi. Ma il sindaco ha riferito che metà della popolazione della capitale, che conta circa 3,5 milioni di residenti, è già fuggita. Mentre continua ad avanzare molto lentamente il maxi-convoglio militare russo, combattimenti sono segnalati a nord della città, nelle località di Bucha, Irpin e Hostomel e, ad est, nell’area di Brovary.

“Dobbiamo andare oltre il Fondo europeo per la difesa e fare in modo che il bilancio UE funzioni per la nostra politica di sicurezza e di difesa. Dobbiamo usarlo per attuare la bussola strategica e rendere l’Unione della difesa una realtà”. Lo ha detto la presidente del Parlamento UE, Roberta Metsola, al summit informale UE a Versailles.

“Stiamo per prendere decisioni storiche per la nostra Europa. Che deve cambiare. Ha cambiato sotto i colpi della pandemia, cambierà ancora di più sotto i colpi della guerra. Per questo dobbiamo essere lucidi ed ambiziosi”: lo ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron, entrando nella reggia di Versailles per il vertice dei leader UE. Su un eventuale nuovo “recovery plan”, Macron ha aggiunto: “Abbiamo cominciato in questo modo con il piano di rilancio 2020, bisognerà vedere se sarà opportuno prendere nuove decisioni, costruire un’indipendenza più forte della nostra Europa”.

Nella seduta di oggi le Borse europee, deluse dall’esito dei colloqui tra Ucraina e Russia e soprese dall’accelerazione della Bce nella chiusura del Qe, hanno bruciato circa 156 miliardi di euro di capitalizzazione, calcolati sulla flessione (-1,69%) dell’indice d’area sull’indice Stoxx 600. A Milano, Piazza Affari, peggior listino del Vecchio Continente (-4,2%), ha visto andare in fumo 23,9 miliardi di euro di capitalizzazione.

“Dobbiamo essere chiari: ciò che Putin e Lukashenko stanno facendo in Ucraina è criminale. È un crimine di guerra. Capovolge l’ordine mondiale democratico, e dobbiamo ritenere i colpevoli responsabili attraverso il tribunale penale internazionale quando sarà il momento”. Lo ha detto la presidente del Parlamento U, Roberta Metsola, rivolgendosi ai leader UE al vertice informale a Versailles. Il processo a L’Aia “sarebbe la vittoria definitiva per il popolo ucraino, per lo stato di diritto e per il nostro stile di vita basato su regole”, ha aggiunto.

Per bypassare la sorveglianza e la censura in Russia, Twitter - limitato dalle autorità di quel Paese - ha lanciato una versione con la protezione della privacy, conosciuta anche come servizio “onion” (parola che costituisce il suffisso al posto di .com). Gli utenti possono accedere alla versione protetta se scaricano il browser Tor, che consente di entrare in quello che è definito il ‘dark web’. Una rete che include siti illegali e/o criminali, ma spesso usata dalle persone per restare anonime per motivi di sicurezza o per accedere a siti censurati dai Governi.

Il capo della diplomazia UE, Josep Borrell, ha descritto giovedì come un “atroce crimine di guerra” il bombardamento russo di un ospedale per la maternità e i bambini a Mariupol, in Ucraina, dove sono state uccise tre persone, tra le quali una bambina. “Il bombardamento russo di un ospedale, compreso un reparto maternità, è un atroce crimine di guerra. Gli attacchi aerei sulle aree residenziali e il blocco dei convogli di aiuti (alla città) da parte delle forze russe devono cessare immediatamente”, ha scritto su Twitter Borrell.

Dagli affari alle armi biologiche, lo schema è chiaro: gli Stati Uniti “stanno lavorando alacremente per trascinare la Cina nel conflitto in Ucraina, a prescindere dalle scuse”, tra la richiesta di mettere sotto controllo la Russia, la minaccia di sanzioni e poi le armi biologiche di Mosca. E’ quanto sostiene un editoriale del canale in lingua inglese Cgtn controllato dal network statale Cctv che segnala le crescenti difficoltà di Pechino e Washington nella ricerca di una posizione comune.

Le sanzioni alla Russia potrebbero provocare un ulteriore aumento dei prezzi alimentari a livello mondiale. Lo ha detto il presidente russo, Vladimir Putin, parlando in un incontro con alcuni membri del suo Governo, citato dalla Tass. “La Russia e la Bielorussia - ha sottolineato il leader del Cremlino - sono tra i più grandi fornitori di fertilizzanti minerali nei mercati mondiali. Se continuano a creare problemi con i finanziamenti, le assicurazioni, la logistica, la consegna dei nostri prodotti, allora i prezzi, che sono già esorbitanti, cresceranno ancora”.

Metà della popolazione dell’area metropolitana di Kiev è fuggita dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina il 24 febbraio. Lo ha dichiarato giovedì il sindaco della capitale ucraina, Vitali Klitschko. “Secondo le nostre informazioni, un abitante su due di Kiev ha lasciato la città. Oggi, poco meno di due milioni di persone sono in città”, ha detto alla televisione ucraina.

La Banca per i Regolamenti Internazionali (a Banca centrale delle Banche centrali), sospende la Russia. Lo riporta Cnbc. Secondo alcune indiscrezioni, presso la BRI sarebbero parcheggiate una parte delle riserve della Banca centrale russa.

Il ministero dell’Energia russo ha annunciato che gli esperti bielorussi hanno ripristinato la fornitura di elettricità a Chernobyl. Lo riporta il Guardian. La centrale nucleare rischiava di rimanere senza l’energia necessaria ad attivare i sistemi di raffreddamento dell’impianto di stoccaggio del materiale radioattivo. Dal canto suo Energoatom, l’azienda di Stato ucraina che gestisce le quattro centrali nucleari nel Paese, ha bollato come “fake news” la notizia annunciata da Mosca secondo la quale esperti bielorussi avrebbero ripristinato la fornitura di elettricità a Chernobyl.

La Russia ha vietato l’esportazione di alcuni beni precedentemente importati dall’estero. La misura interessa tecnologie legate a telecomunicazioni, medicina, così come macchinari agricoli e equipaggiamenti elettrici. Il divieto, che resterà in vigore fino a fine anno, secondo quanto comunicato dal Governo “è necessaria per assicurare la stabilità del mercato russo.

Dopo l’incontro tra il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba e il suo omologo russo Sergei Lavrov, la diplomazia è molto attiva in queste ore. In mattinata il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente francese Emmanuel Macron hanno telefonato al presidente russo Vladimir Putin, per chiedere “una tregua immediata”, secondo Berlino. “Scholz e Macron hanno insistito sul fatto che la soluzione a questa crisi debba arrivare dalle trattative fra Ucraina e Russa”. I tre leader hanno inoltre deciso di sentirsi di nuovo nei prossimi giorni, ma già domani, venerdì, il presidente bielorusso Alexander Lukashenko sarà a Mosca per incontrare il presidente russo Vladimir Putin.

Sul terreno, in Ucraina, si continua a morire, con le sirene antiaereo tornate a suonare a Kiev e il Municipio cittadino che parla di metà popolazione fuggita, invitando i cittadini a nascondersi nei rifugi. E il Cremlino intende chiarire le circostanze relative all’attacco sull’ospedale pediatrico di Mariupol, chiedendo informazioni all’esercito russo: “non abbiamo un’informazione chiara su quello che è accaduto là - puntualizza Dmitry Peskov, portavoce del presidente Putin.

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha discusso della situazione in Ucraina con l’omologo azero Ilham Aliyev al palazzo presidenziale di Cankaya ad Ankara. Lo rende noto il quotidiano Sabah secondo cui Aliyev è stato accolto all’aeroporto della capitale dal ministro dell’Energia Fatih Donmez e si fermerà per un giorno in Turchia nell’ambito della visita ufficiale.

La guerra della Russia contro l’Ucraina potrebbe avere un impatto sull’economia europea anche più della pandemia del coronavirus. E’ il monito che arriva dal numero uno del gruppo Volkswagen Herbert Diess. Un conflitto militare prolungato avrebbe probabilmente un effetto “molto peggiore” sull’economia del continente rispetto alla diffusione dell’agente patogeno Covid-19..

“Gli Stati Uniti sono pronti a difendere ogni centimetro del territorio della NATO”. L’ha detto la vicepresidente americana Kamala Harris in una conferenza stampa a Varsavia con il presidente polacco Andrzej Duda, evitando di rispondere in modo diretto a una domanda sul pasticcio dei jet polacchi. “Gli Stati Uniti sono consapevoli che un attacco contro uno Stato è un attacco contro tutti”, ha aggiunto Harris, sottolineando che “USA e Polonia non sono mai stati così uniti”. A chi le ha chiesto quale sia l’alternativa agli aerei da combattimento che gli Stati Uniti intendono perseguire per assistere Polonia e Ucraina, ha detto solo che Washington ha di recente inviato 240 milioni di dollari in assistenza alla sicurezza a Kiev. Anche Duda ha evitato di rispondere direttamente alla domanda se la Polonia si fosse consultata con Washington prima di fare la sua proposta sui MiG. “Quella è una situazione estremamente complicata”, si è limitato a dire.

“Dopo l’orrendo attacco all’ospedale pediatrico di Mariupol, dove un bimbo è morto sotto le bombe dei russi, la situazione dei 6,5 milioni di minori rimasti nel Paese è al limite”. L’allarme arriva da Save the Children, che calcola in “oltre un milione” i bimbi fuggiti nei Paesi. “Altri 6,5 milioni sono ancora nelle città ucraine, cercando riparo in rifugi sotterranei, accompagnati costantemente dalla paura e rischiando ogni istante la vita. Mentre i bombardamenti continuano a intensificarsi, cibo, acqua pulita e medicine scarseggiano e potrebbero essere presto inaccessibili per molti bambini e le loro famiglie”, sostiene l’organizzazione.

Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha incontrato giovedì il direttore generale dell’Agenzia internazionale dell’energia atomica Rafael Grossi ad Antalya “per discutere come assicurare la sicurezza e protezione degli impianti nucleari in Ucraina mentre è in corso l’invasione russa”. Lo scrive lo stesso Kuleba in un post su Twitter, in cui aggiunge: “Insisto: la Russia deve immediatamente ritirare le proprie forze dalle centrali nucleari di Chernobyl e Zaporizhzhya per evitare un disastro in Europa”.

“Abbiamo sottolineato che non ci dovrebbe essere alcuno ostacolo per aprire corridoi umanitari”. Lo ha affermato il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu durante una conferenza stampa dopo avere avuto un vertice trilaterale insieme all’omologo russo Serghei Lavrov e all’omologo ucraino Dmytro Kuleba ad Antalya, nel sud della Turchia. Cavusoglu ha fatto anche sapere che Ankara ritiene sia necessario arrivare a un cessate il fuoco.

Partiti Kuleba e Lavrov, domani (venerdì) ad Antalya si incontreranno il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg. Stoltenberg vedrà pure il ministro degli Esteri di Ankara, Mevlut Cavusoglu, e parteciperà pure al Forum della Diplomazia di Antalya.

Anche negli Stati Uniti ci si interroga su come compensare le mancate importazioni di gas e petrolio russi, dopo l’embargo annunciato due giorni fa dal presidente Joe Biden. A pochi mesi dalle elezioni di metà mandato, il prezzo della benzina ha superato i livelli del 2008 e Washington è alla ricerca di fonti alternative per scongiurare un’ulteriore impennata del costo dell’energia. Il nostro corrispondente Andrea Vosti ne ha parlato con una ricercatrice del Centro di studi energetici della Rice University di Houston, in Texas.

“Non mi stupisco che Dmytro Kuleba abbia detto non siamo riusciti a trovare un accordo sul cessate il fuoco: qui non dovevamo parlare di cessate il fuoco”. E’ la risposta del ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov rispondendo in conferenza stampa dopo l’incontro con l’omologo ucraino. Il capo della diplomazia del Cremlino ha pure ribadito che l’incontro in Turchia non intendeva “sostituire il percorso dei negoziati che abbiamo fatto in territorio bielorusso poiché proprio lì parliamo delle questioni pratiche e di cosa fare per finire questa crisi. Lì parliamo in concreto. Avevamo avvisato i nostri colleghi che qui non avremmo parlato come se questo fosse un percorso parallelo, come avrebbe voluto la parte ucraina”.

Aumenta in Svizzera, anche da parte di privati cittadini, l’offerta di alloggi destinati a persone in fuga dall’Ucraina devastata dalla guerra. Di fronte a questa grande disponibilità e generosità, l’Organizzazione svizzera di aiuto ai rifugiati (OSAR) ha formulato alcune raccomandazioni.

Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha replicato senza fare sconti alle dichiarazioni dell’omologo russo Sergei Lavrov, secondo cui Kiev sostituisce i problemi con effetti speciali. Il suo Paese, ha spiegato il politico ucraino, “non si arrenderà” alle forze russe. “Sul cessate il fuoco di 24 ore poi non abbiamo fatto progressi - ha aggiunto - e sembra che ci siano altre persone che decidono su questo in Russia”. Inoltre, anche sull’apertura dei corridoi umanitari da e per Mariupol, “sfortunatamente Lavrov non è stato in condizione di impegnarsi”.

L’addio al Consiglio d’Europa porta la Russia “un passo più vicina al ripristino della pena di morte per i suoi cittadini”. Lo rileva su Twitter Ruslan Stefanchuk, presidente della Verchovna Rada, il Parlamento ucraino. L’addio della Russia al Consiglio d’Europa - scrive - significa molte cose, compreso il fatto che: la Russia non si considera ufficialmente parte dell’Europa civilizzata, non ne condivide le basi e i principi; la Russia non si farà carico delle raccomandazioni del Consiglio d’Europa, in particolare della Commissione di Venezia; la Russia è un passo più vicina al ritorno della pena di morte per i suoi cittadini”. “L’unica cosa buona - conclude - è che ora i membri del Consiglio d’Europa possono comunicare tra loro senza la Russia. Dopo tutto, la comunicazione tra popoli civilizzati senza la non civilizzata Russia è un vero piacere”.

“Un convoglio umanitario che cercava di raggiungere Mariupol è stato costretto a fare marcia indietro a causa dei combattimenti in corso”. Lo ha detto la vicepremier ucraina Iryna Vereschuk, secondo quanto riporta la stampa internazionale. Nelle stesse ore, i russi hanno attaccato la città ucraina. “Ora a Mariupol c’è un attacco aereo degli occupanti russi”, evidenzia il Municipio. “Le bombe hanno colpito le case. Colpito anche l’edificio dell’università nel centro della città. Registrato pure un attacco nell’area del Teatro Drammatico”. Al momento non ci sono informazioni su eventuali vittime.

Salgono a oltre 2,3 milioni le persone fuggite dall’Ucraina verso i Paesi confinanti e non solo, da quando è iniziata l’invasione russa. Lo riferisce l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM) delle Nazioni Unite sul proprio profilo Twitter. Tra questi, 112’000 sono di Stati terzi, precisa l’OIM, ricordando che queste persone “hanno bisogno di supporto umanitario vitale e di protezione”.

Il Governo russo sta valutando la possibilità di nazionalizzare le proprietà delle imprese straniere che stanno lasciando la Russia. Lo ha annunciato Dmitry Medvedev, vicecapo del Consiglio di sicurezza russo citato dall’agenzia Interfax.

Crimini di guerra: è l’accusa rivolta alla Russia da Pedro Sanchez dopo il bombardamento di mercoledì contro un ospedale pediatrico a Mariupol, costato la vita a tre persone, tra le quali una bambina. Diciassette i feriti. “Attaccano precisamente la società civile in modo indiscriminato, violando chiaramente i diritti umani e commettendo molto probabilmente dei crimini di guerra. E questi crimini di guerra non possono restare impuniti”, ha sottolineato il premier spagnolo in margine ad una visita in un centro d’accoglienza per profughi ucraini nei pressi di Madrid.

Le sirene antiaereo sono tornate a suonare a Kiev. Lo annuncia il Municipio sul suo canale Telegram, invitando i cittadini a ripararsi nei rifugi.

Dietro le quinte della guerra tra Ucraina e Russia. Oggi alle 13.00 il canale Instagram di RSI News (@rsinews) propone una diretta da Dniepro in Ucraina, in collaborazione con Alice Pedrazzini, che intervista il corrispondente Cristiano Tinazzi.

Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, nella conferenza stampa al termine dell’incontro con il suo omologo ucraino in Turchia, ha accusato l’Occidente di aver ignorato la repressione dei russofoni in Ucraina e di cercare di usare la situazione per indebolire la Russia.

Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha discusso con il presidente russo Vladimir Putin della situazione della centrale ucraina di Chernobyl e ha incaricato un team di specialisti bielorussi di organizzare la fornitura di energia elettrica alla centrale.

Il primo incontro tra i ministri degli Esteri di Russia e Ucraina in Turchia si è concluso senza progressi verso un cessate il fuoco. Al termine delle discussioni Sergei Lavrov e Dmytro Kuleba hanno incontrato separatamente la stampa.

Il ministro ucraino si è detto disponibile a nuove discussioni in questo formato per fermare la guerra. A suo avviso la Russia non sembra interessata a un cessate il fuoco ma a proseguire l’offensiva fino a un resa di Kiev, che ha però escluso. Nel corso delle discussioni, Kuleba ha anche chiesto il ritiro delle truppe russe dalle strutture nucleari e legate al gas.

Lavrov ha invece sottolineato che la Russia ha già presentato le sue richieste all’Ucraina e che Mosca aspetta una risposta, ma si è detto disponibile a proseguire le discussioni. Per il Cremlino resta fondamentale un’Ucraina demilitarizzata, che non rappresenti una minaccia per Mosca e per la cultura russa.

L’ex patron del Chelsea, Roman Abramovich, compare nella nuova lista degli oligarchi sanzionati dal Regno Unito. L’elenco comprende sette persone, tra cui pure quello che è considerato il re dell’alluminio, Oleg Deripaska. Per tutti è previsto il congelamento dei conti e il divieto di viaggiare. “Le sanzioni decise in giornata mostrano ancora una volta che gli oligarchi e i cleptocrati non hanno posto nella nostra economia o nella nostra società” si legge in una nota del ministro degli Esteri, Liz Truss. “Con i loro stretti legami con Putin, si rendono complici della sua aggressione”. Giusto ieri, mercoledì, Abramovich aveva fatto fuggire verso lidi più sicuri i suoi due costosissimi yacht, uno verso le Baleari e l’altro ai Caraibi.

L’esercito svizzero ha liberato la caserma di Bülach, nel nord del canton Zurigo, come misura precauzionale per offrire un alloggio d’emergenza ai profughi dall’Ucraina. Una scuola reclute e una scuola ufficiali sono state trasferite altrove. La caserma è stata evacuata come misura precauzionale, su richiesta della Segreteria di Stato della migrazione (SEM), per far fronte a una possibile ondata migratoria dall’Ucraina, indica in una nota il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS). Il sito di Bülach ha circa 650 posti letto, all’interno della piazza d’armi, ed è adatto all’alloggio temporaneo dei rifugiati. La nuova destinazione è per il momento valida fino al prossimo 22 marzo.

Le autorità britanniche hanno annunciato di aver aggiunto Roman Abramovich nella lista delle persone i cui beni sono congelati nel quadro delle sanzioni legate alla guerra in Ucraina. La misura blocca la vendita del Chelsea annunciata a inizio mese, ma al squadra potrà continuare a giocare nel campionato inglese.

L’intelligence del Ministero della Difesa ucraino ha reso noto giovedì su Twitter che durante i violenti combattimenti nel distretto di Brovary, nella regione di Kiev, i militi dell’Ucraina hanno ucciso il comandante del reggimento d’occupazione, il colonnello Zakharov, oltre a infliggere perdite definite “significative” al gruppo tattico del battaglione del 6° reggimento di carristi del Comando centrale russo. Svariati altri blindati di Mosca sono stati distrutti anche pure nella zona di Luhansk.

Il presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, ha avvertito che a causa dell’intervento russo in Ucraina esiste il “pericolo reale” dello scoppio di una guerra nucleare mondiale. Durante un intervento alla TV di Stato venezuelana VTV, Maduro ha insistito che “c’è un pericolo reale che si scateni una guerra nucleare nel mondo. C’è questo pericolo, e il Venezuela suona il campanello d’allarme. Il Venezuela denuncia questa situazione per risvegliare la coscienza mondiale”. Nel suo discorso, il capo dello Stato venezuelano ha sostenuto che in realtà “la guerra mondiale è già iniziata”, con lo scontro bellico in Ucraina e quello economico delle sanzioni.

Il Governo ucraino ha annunciato l’apertura di sette corridoi umanitari per permettere ai civili di lasciare le città assediate dalle forze russe, tra cui la grande città portuale di Mariupol, nel sud. Le evacuazioni sono già cominciate da Sumy, nel nord est del Paese, secondo il governatore della regione.

È iniziato l’incontro tra il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov e il suo omologo ucraino Dmytro Kuleba ad Antalya, in Turchia. Si tratta del primo vertice tra i ministri delle due parti in conflitto, dopo i colloqui tra le delegazioni degli scorsi giorni, al quale parteciperà anche il ministro degli esteri turco Mevlut Cavusoglu.

Un bombardamento nella notte di giovedì da parte delle forze armate russe ha colpito un edificio residenziale vicino alla città di Kharkiv causando quattro morti, di cui due bambini. Lo riferisce la BBC citando i Servizi di emergenza statale dell’Ucraina. L’attacco ha colpito il villaggio di Slobozhanske, nel sud-est del Paese. I Servizi di emergenza statale fanno sapere che nell’attacco è stata ferita una bambina di cinque anni, portata d’urgenza all’ospedale. I soccorritori hanno portato avanti per ore le operazioni di ricerca al fine di estrarre i corpi dalle macerie delle abitazioni devastate dai russi.

Sono tra i 5’000 e i 6’000 i soldati russi morti in combattimento nelle prime due settimane di conflitto in Ucraina. Lo riferisce una fonte americana. Secondo il funzionario, i feriti nell’esercito di Mosca sono tra i 15’000 e i 18’000. La fonte ha definito le perdite tra i militari della Russia “molto, molto significative”. Il Ministero della Difesa ucraino su Twitter pubblica giornalmente una valutazione dei militi di Mosca uccisi, che stando agli ultimi dati sarebbero oltre il doppio di quanto dichiarato da Wasghinton (più di 12’000 caduti).

Dall’inizio della guerra in Ucraina, in Svizzera sono stati segnalati casi di ostilità nei confronti di cittadini russi, come insulti per strada, bullismo a scuola e il rifiuto di prestare cure mediche.

Il gigante giapponese dell’elettronica Sony ha annunciato di aver sospeso tutte le spedizioni di consolle PlayStation e di videogiochi verso la Russia, unendosi così alla lista sempre più lunga di aziende che interrompono i loro legami con la Russia dopo l’operazione militare lanciata da Mosca in Ucraina. Sony ha inoltre donato due milioni di dollari all’UNHCR e a Save the Children a sostegno delle vittime della guerra più giovani. Anche la Nintendo ha sospeso le spedizioni verso la Russia “per il momento”, come ha spiegato all’agenzia AFP un portavoce dell’azienda di base a Kyoto.

I colloqui previsti per oggi in Turchia vedranno per la prima volta protagonisti i ministri degli Esteri russo e ucraino, ma le aspettative su possibili passi avanti immediati sono scarse. Le discussioni potrebbero però un primo passo verso una de-escalation nei prossimi giorni.

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden avrà un colloquio telefonico con il presidete turco Recep Tayyip Erdogan per discutere gli ultimi sviluppi della guerra in Ucraina. Lo riferisce la Casa Bianca in una nota. La telefonata dallo Studio Ovale è programmata per la mattina di oggi, giovedì 10 marzo, nel primo pomeriggio, si legge nella nota.

Le forze russe hanno continuato la loro offensiva verso Kiev, con attacchi contro centri abitati nella regione con lo scopo di accerchiare la capitale. Nuovi bombardamenti sono stati segnalati dallo Stato maggiore ucraino anche nella parte orientale del Paese, mentre continua l’avanzata delle colonne corazzate russe.

Sono almeno 35’000 i civili sfollati mercoledì da diverse città ucraine sotto assedio tramite i corridoi umanitari, secondo quanto annunciato dal presidente Volodymyr Zelensky

La vicepresidente americana Kamala Harris è arrivata nella notte di giovedì a Varsavia dove nelle prossime ore avrà colloqui con il presidente polacco Andrzej Duda e il primo ministro Mateusz Morawiecki. Al centro degli incontri la questione del trasferimento di jet polacchi all’Ucraina che il Pentagono, mercoledì sera, ha detto essere fuori discussione per il momento dopo che la cosa sembrava imminente. Contrariamente al previsto, infatti, il Pentagono ha bloccato l’operazione per paura delle tensioni con Mosca. In Polonia Kamala Harris incontrerà anche il premier canadese Justin Trudeau che si trova nel Paese.

Cittadini americani stanno raccogliendo armi da inviare al fronte agli ucraini in prima linea per difendere il loro Paese dall’invasione della Russia. Lo riporta il Guardian. Si tratta in particolare di migliaia di giubbotti antiproiettile e munizioni. Secondo quanto dichiarato dal dipartimento americano per il Commercio, ci sono molte richieste da parte di privati cittadini per esportare armi verso l’Ucraina. Domande che le autorità stanno cercando di elaborare rapidamente. “Il dipartimento ha elaborato rapidamente le richieste di esportazione di armi da fuoco e munizioni in Ucraina d’accordo con le autorità preposte e in base alle procedure vigenti”, ha spiegato un portavoce del dipartimento. Secondo uno dei volontari impegnati nella raccolta di armi per Kiev, negli ultimi giorni i controlli negli aeroporti si sono allentati.

Il Canada fornirà all’Ucraina altri 50 milioni di dollari in equipaggiamenti letali e non letali, incluse telecamere utilizzate per i droni militari e altre attrezzature specializzate. Lo ha annunciato su Twitter la ministra della Difesa canadese Anita Anand.

La Carlsberg, terza azienda al mondo produttrice di birra, fa sapere che interromperà la vendita in Russia del suo prodotto più noto, contestualmente cesserà tutte le campagne pubblicitarie nel Paese e donerà all’Ucraina i profitti delle sue operazioni russe per le quali ha già revocato gli investimenti. Anche Heineken ha intanto interrotto la produzione e la vendita in Russia dei suoi prodotti.

Raid russi lanciati nella notte sulla città di Okhtyrka, nella regione di Sumy nel nord-est dell’Ucraina, avrebbe provocato la morte di un ragazzo 13enne e di due donne, stando a responsabili locali citati dalla BBC e dal Guardian.

Il Fondo monetario internazionale ha approvato un pacchetto di aiuti urgenti all’Ucraina per 1,4 miliardi di dollari. Lo si legge in un comunicato.

Gli USA “non sostengono il trasferimento di aerei da combattimento all’Ucraina in questo momento”, ritengono possa essere una mossa “ad alto rischio” che potrebbe aumentare le tensioni con la Russia. Lo ha detto il portavoce del Pentagono John Kirby, rispondendo ad una domanda sull’ipotesi di fornire i velivoli polacchi all’Ucraina. Kirby ha aggiunto che invece gli Stati Uniti pensano siano necessarie altre armi per aiutare Kiev a difendersi. Kiev, ha aggiunto, ha già diversi squadroni di aerei con piene capacità di missione e i progressi con l’invio di jet polacchi sarebbero poco significativi ma potrebbero aumentare le tensioni con Mosca.

L’ospedale pediatrico bombardato dai russi a Mariupol era stato costruito con il sostegno dell’aiuto umanitario svizzero. La Confederazione condanna l’atto definito “disumano” e richiama Mosca a interrompere gli attacchi a danni di civili in Ucraina.

L’AIEA ha perso il contatto con il suo sistema di sicurezza per la trasmissione dei dati sul materiale nucleare nelle centrali ucraine di Chernobyl e Zaporizhzhya, finite sotto il controllo dei militari russi. Lo comunica la stessa Agenzia internazionale per l’energia atomica, via Twitter.

“In ogni trattativa il mio obiettivo è porre fine alla guerra con la Russia. E sono anche pronto a determinati passi. Si può arrivare a dei compromessi ma questi non devono rappresentare un tradimento del mio paese”. Lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un’intervista alla “Bild” online. “Anche la controparte deve essere pronta a muoversi, perciò si chiamano compromessi. E solo così possiamo uscire da questa situazione. Dei dettagli non posso ancora parlare”. “Non abbiamo ancora avuto un contatto diretto fra presidenti. Solo dopo colloqui diretti fra i due presidenti possiamo chiudere questa guerra”, ha affermato.

Il ministro degli Esteri britannico Liz Truss ha annunciato il Regno Unito fornirà sistemi di difesa aerea all’Ucraina. “Il modo migliore per aiutare a proteggere i cieli è attraverso le armi antiaeree, che ora il Regno Unito fornirà all’Ucraina”, ha detto Truss, che ha incontrato il segretario di Stato americano Antony Blinken a Washington. Lo riporta la CNN. Londra è contraria a una no-fly zone ma vorrebbe “raddoppiare le sanzioni” occidentali e che tutti i Paesi del G7 bloccassero l’import di gas e petrolio russi.

La Russia ha ammesso per la prima volta la presenza di militari di leva tra i suoi combattenti impegnati nell’offensiva in Ucraina, dopo che il presidente Vladimir Putin aveva assicurato che sarebbero stati impiegati solo “professionisti”. Lo ha confermato il portavoce del Ministero della Difesa di Mosca, Igor Konashenkov, rendendo nota la cattura di alcuni di loro da parte delle forze di Kiev.

Il Ticino dice sì allo statuto di protezione per gli ucraini, ma anche per gli stranieri che in Ucraina ci vivevano e per i richiedenti asilo che vi si trovavano prima dello scoppio delle ostilità. Questa è la risposta del Consiglio di Stato ticinese alla consultazione federale mentre ci si prepara ad accogliere i primi arrivi. Mancano ancora indicazioni precise da Berna - queste arriveranno verosimilmente venerdì - ma intanto nelle aule delle scuole ticinesi si è già accolto qualche bambino ucraino.

Il Forum economico mondiale (WEF) congela le relazioni con la Russia dopo l’invasione dell’Ucraina e le sanzioni dell’Occidente. Il WEF “si conforma alle sanzioni internazionali in evoluzione” e “non avrà relazioni con alcuna persona o istituzione sanzionata”, hanno indicato per e-mail gli organizzatori del vertice di Davos all’agenzia di stampa AFP confermando un’informazione del sito statunitense Politico. Negli ultimi 15 anni la località grigionese ha accolto cinque interventi del presidente russo Vladimir Putin o dell’allora primo ministro Dimitri Medvedev.

Finora n Svizzera si contano 1’314 rifugiati dall’Ucraina, secondo la Segreteria di Stato della migrazione (SEM). Di questi, 999 sono in centri d’asilo e 315 alloggiati presso privati. Il 40% sono bambini e il 70% di sesso femminile (gli uomini fra i 16 e i 60 non possono più lasciare il loro Paese a causa delle norme entrate in vigore dopo l’attacco russo).

Il Consiglio di Stato ticinese ha deciso nella sua seduta di oggi, mercoledì, di donare 350’000 franchi alla Catena della Solidarietà che oggi sta raccogliendo fondi per la popolazione ucraina. Lo fa attingendo al Fondo Swisslos. “Con questo gesto concreto, il Governo intende esprimere la vicinanza del Cantone alla popolazione colpita dalle conseguenze del conflitto”. In parallelo, procedono i preparativi del dispositivo che permetterà di accogliere anche sul territorio ticinese le persone in fuga dalla guerra.

La giornata speciale prosegue. Qui tutte le informazioni:

La mancanza di corrente alla centrale nucleare di Chernobyl non ha un impatto critico sulla sicurezza, secondo l’Agenzia internazionale per l’energia atomica. Il volume dell’acqua nella piscina di stoccaggio del combustibile nucleare esausto è sufficiente per dissipare il calore anche in mancanza di energia.

“Continuano le evacuazioni dalla regione di Kiev. Più di 18’000 persone sono già state salvate da Dymer, Vorzel e Irpyn. Anche stamani faremo di tutto per garantire il funzionamento dei corridoi umanitari”. Lo ha detto il presidente ucraino Zelensky nell’ultimo video diffuso su Telegram.

Oltre 400 ucraini che hanno protestato contro l’occupazione di Kherson da parte delle forze russe sono stati arrestati dalla guardia nazionale di Mosca: lo ha reso noto l’alto comando militare ucraino, secondo quanto riporta il Guardian. Secondo Kiev, a causa della grande resistenza dei residenti di Kherson, le autorità russe stanno cercando di introdurre nella città un regime amministrativo basato sulle forze di polizia per frenare la rabbia dei cittadini contro gli occupanti di Mosca.

A fronte dell’invasione russa, l’UE ed altri paesi hanno scelto di ribattere con armi economiche e finanziarie, opponendo i mercati e la politica alla forza muscolare.

Si tratta di un mix di sanzioni mirate, smart, rivolte ad obiettivi specifici (come il sequestro dei beni degli oligarchi) e sanzioni più tradizionali, tipicamente con effetti a livello di paese (esclusione dal sistema dei pagamenti SWIFT, blocco delle riserve in valuta estera della banca centrale russa, divieto di esportare in Russia varie tecnologie high-tech, allo scopo di ridurne le capacità di difesa). Le entrate di Mosca si riducono e i prezzi delle materie prime aumentano.

Le sanzioni economiche, quando funzionano, chiudono o riducono fortemente i canali commerciali e finanziari indispensabili per la sopravvivenza delle imprese nazionali. Il rublo continua a perdere valore e vari agenzie di rating hanno declassato il debito sovrano della Russia e parlano di un rischio di imminente default..

La città di Zurigo dona mezzo milioni di franchi per venire in aiuto dei profughi ucraini. Lo ha deciso nella sua seduta di mercoledì il Municipio della più grande città svizzera. Il denaro servirà a finanziare gli aiuti di emergenza per i rifugiati al confine dell’Ucraina, in Romania, Ungheria, Moldavia, Slovacchia e Polonia. Sarà ripartito in parti uguali in favore della Catena della Solidarietà e delle quattro organizzazioni umanitarie Terre des Hommes, Pane per tutti (HEKS/EPER), Caritas e Croce Rossa Svizzera, scrive in una nota l’Esecutivo cittadino.

La Ferrari, celebre marca di auto di lusso, ha deciso di sospendere la produzione per il mercato russo dopo l’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca, ha detto un portavoce all’AFP mercoledì. L’azienda non ha una fabbrica in Russia e tutti i veicoli venduti su questo mercato sono assemblati negli stabilimenti italiani di Maranello e Modena, ha detto il portavoce. Il marchio del “cavallino rampante” vende meno di cento auto ogni anno in Russia - su 11’155 consegnate in tutto il mondo nel 2021 - ed è rappresentato da due concessionari indipendenti. Il produttore ha anche annunciato una donazione di un milione di euro a sostegno dei rifugiati ucraini.

My Solaris, il superyacht di Roman Abramovich, ha lasciato Barcellona. Da giorni i media ipotizzavano una ‘fuga’ per mettere l’imbarcazione da 500 milioni di euro in sicurezza da eventuali provvedimenti - soprattutto sequestri di beni - contro i patrimoni degli oligarchi russi in Europa. Secondo l’app Marine Traffic, il superyacht nelle scorse ore è salpato e attualmente sta viaggiando a una velocità di 14,6 nodi a nord delle isole Baleari. My Solaris, realizzato dal cantiere navale Lloyd Werft di Bremerhaven in Germania, è stato consegnato solo l’anno scorso ad Abramovich.

Il natante è lungo 140 metri e dispone di 48 cabine. Negli ultimi giorni al porto di Barcellona è stato notato movimento sull’imbarcazione che ha fatto pensare a un imminente partenza. Anche Eclipse, l’altro superyacht da 163 metri dell’oligarca, attualmente risulta in viaggio nei pressi delle Isole Vergini britanniche. Entrambe le imbarcazioni viaggiano sotto bandiera delle Bermuda.

Nelle province ucraine di Leopoli e Cernivtsi, considerate per ora più sicure, numerosi sfollati sono attualmente ospitati in strutture come scuole, asili e palestre trasformate in alloggi temporanei. Il reportage della nostra inviata in Ucraina.

Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha detto di non avere grandi aspettative sugli incontri di domani, giovedì, in Turchia con l’omologo russo Sergei Lavrov. “Ci stiamo preparando ai colloqui con la controparte russa, il ministro Lavrov”, ha detto Kuleba in un video postato sul suo account Facebook. Lo ha confermato l’agenzia di stampa russa TASS. “Parlando francamente, io ho attese limitate per questi colloqui. Non vi ripongo nessuna grande aspettativa”, ha aggiunto Kuleba.

Il prezzo del gas che nei giorni scorsi aveva raggiunto livelli record sta scendendo. Ad Amsterdam (Paesi Bassi) il calo dei futures sul metano è intorno al 18% con un prezzo di 176 euro (184 franchi) per megawattora (MWh). A Londra la flessione è del 16% a 426 penny (5,32 franchi) per una unità termica (Mmbtu).

L’andamento viene spiegato con la mancata adesione dell’Europa alle ultime sanzioni USA, mentre l’azienda energetica russa, parzialmente controllata dallo Stato, Gazprom anche mercoledì ha indicato che i flussi attraverso l’Ucraina sono regolari.

“Vorrei annunciare che gli Stati membri stanno lavorando, in tempo reale, a un pacchetto di sanzioni che include circa cento persone, a diversi livelli del Governo e della nomenklatura russa, e che spero che vengano approvate prima della chiusura di questa sessione plenaria”. Lo ha detto l’Alto Rappresentante dell’UE per la Politica Estera Josep Borrell intervenendo alla Seduta plenaria del Parlamento europeo.

La Russia, ora alle prese con le sanzioni e l’isolamento economico internazionale, rischia di non poter ripagare il proprio debito pubblico. Uno scenario preso in esame per la RSI da Marzio Minoli della redazione economia.

L’operatore nucleare ucraino afferma che la centrale atomica Chernobyl è senza energia, il che impedisce potenzialmente il raffreddamento del combustibile nucleare esaurito. Tale circostanza potrebbe portare al rilascio di sostanze radioattive. Lo riferisce in un comunicato Energoatom, l’azienda di Stato ucraina che si occupa della gestione delle centrali nucleari sul territorio ucraino.

È quanto afferma l’analista militare Alexander Vindman, e già dirigente nel Consiglio di sicurezza nazionale USA, nell’intervista rilasciata al nostro corrispondente a Washington.

Finora, ha reso noto la portavoce, circa 140’000 ucraini sono fuggiti in Russia e le manovre di Mosca nel Paese seguono rigorosamente il suo piano. Secondo una portavoce governativa russa, l’operazione speciale (come la definisce Mosca) non mira a occupare l’Ucraina, distruggere la sua la sovranità nazionale o rovesciare l’attuale Governo e non è diretta contro i civili.

“Prendete una decisione al più presto, inviateci aerei”, ha dichiarato il presidente ucraino rivolgendosi agli occidentali.

La Russia vuole tenere colloqui con l’Ucraina “il prima possibile e dipende dalla volontà del Governo”. Lo afferma il portavoce del Cremlino Peskov, ma in sostanza pone specifiche condizioni. Secondo Mosca le Repubbliche di Donetsk e Lugansk sono “Stati sovrani e indipendenti” e Kiev dovrebbe riconoscerli come tali.

La Russia non mira a “rovesciare” il Governo ucraino o distruggere la sovranità del Paese, ma cerca di proteggere le repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk (DPR, LPR), smilitarizzare e denazificare l’Ucraina, nonché eliminare le minacce militari per la Russia. Lo ha detto mercoledì in un briefing la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, secondo quanto riporta la TASS. “L’operazione militare speciale cerca di proteggere la DPR e la LPR, smilitarizzare e denazificare l’Ucraina, eliminare la minaccia militare per la Russia che pL’operazione non mira a occupare l’Ucraina, distruggere la sua la sovranità nazionale o rovesciare l’attuale Governo.

In Svizzera è stato sospeso l’obbligo della vignetta autostradale per tutti i veicoli che trasportano rifugiati ucraini o aiuti umanitari per l’Ucraina. Inoltre, i trasporti di merci umanitarie possono essere esonerati dalla tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni.

La misura riguardante la vignetta entra in vigore immediatamente e si applica per il momento fino al 30 giugno. Ulteriori informazioni sul sito dedicato al Contrassegno..

Per beneficiare dell’esenzione dalla TTPCP va fatta richiesta prima del trasporto, per iscritto o via e-mail (lsvaallgemein@bazg.admin.ch). Per ulteriori informazioni cliccare qui.

I consiglieri nazionali Piero Marchesi e Lorenzo Quadri si sono attivati in queste ore, alla luce del rapido quanto consistente rincaro di carburanti. Marchesi ha inoltrato alcune domande al Consiglio federale, chiedendo quali misure intenda adottare per tutelare i cittadini, sapendo che il prezzo della benzina ha raggiunto ormai i 2,20 franchi al litro; tra le ipotesi formulate c’è una sospensione temporanea delle tasse sui carburanti e si segnala l’esigenza di monitorare la speculazione sui prezzi dei rivenditori, considerate le differenze di prezzo tra loro.

Dal canto suo, il deputato e municipale di Lugano leghista ha elaborato un’interpellanza che va nella stessa direzione. Quadri chiede alla Confederazione che rinunci ad entrate derivanti dall’imposta sugli oli minerali per mitigare il rincaro del carburante generato dalla guerra in Ucraina. In seconda battuta, ricorda che in Ticino la parità tra euro e franco nuoce inoltre ai distributori con negozio che si trovano in prossimità del confine con l’Italia. Inoltre, chiede al Governo se intende intervenire per ridurre il prezzo del carburante “al consumatore tramite rinuncia a parte delle entrate fiscali”, in modo tale da “sostenere questi commerci”.

Il Fondo monetario internazionale (FMI) ha approvato un aiuto d’emergenza da 1,4 miliardi di dollari per l’Ucraina, in modo che il Paese possa finanziare le sue spese e sostenere la bilancia dei pagamenti.

L’Unione europea ha trovato un accordo su un inasprimento delle sanzioni a Russa e Bielorussia in merito all’Ucraina. Lo si apprende dalla presidenza di turno francese dell’UE. La riunione degli ambasciatori comunitari ha approvato nuove sanzioni contro i dirigenti e gli oligarchi russi e i membri delle loro famiglie coinvolti nell’aggressione russa contro l’Ucraina e ha approvato sanzioni “per completare e allineare le nostre misure alle sanzioni già adottate”, afferma Parigi. Le misure mirano a escludere tre banche bielorusse dal sistema Swift, chiariscono la questione delle criptovalute e completano l’elenco delle tecnologie e dei beni che non possono essere esportati. Approvate anche sanzioni per il settore marittimo.

Il portavoce del Ministero degli Esteri di Pechino Zhao Lijian dichiara che Pechino “si oppone con forza alle sanzioni unilaterali che non hanno fondamento nel diritto internazionale”: lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Zhao Lijian sul blocco all’import di petrolio e gas russo annunciato dal presidente USA Joe Biden in risposta all’invasione dell’Ucraina voluta da Mosca. “Provocherà solo serie difficoltà all’economia e alle persone, e aggraverà divisioni e confronto”, ha aggiunto Zhao, ricordando che “Cina e Russia hanno sempre mantenuto buone relazioni di cooperazione energetica e continueranno a farlo anche nel caso di giacimenti di petrolio e gas, nel rispetto reciproco”.

La questione Ucraina è molto chiara per i cinesi: “sono state le azioni della NATO guidata dagli Stati Uniti che hanno gradualmente spinto fino al conflitto Russia e Ucraina”. Lo ha detto il portavoce del Ministero degli Esteri Zhao Lijian. La dichiarazione è legata alle recenti ricostruzioni del New York Times relative alla conoscenza di Pechino dei piani russi contro l’Ucraina, in base a quanto appreso da funzionari americani. Secondo il portavoce, “ignorando le proprie responsabilità, Washington accusa invece la Cina della propria presa di posizione sulla vicenda e cerca margini di manovra nel tentativo di sopprimere la Cina e la Russia, per mantenere la propria egemonia”.

Sono almeno 1,33 milioni i profughi fuggiti dall’Ucraina alla Polonia dall’inizio dell’invasione russa. Lo riferisce la Guardia frontiera polacca su Twitter, la quale precisa che il 93% sono cittadini ucraini, l’1% sono polacchi e il 6% di almeno altri 100 Paesi. Secondo la guardia di frontiera solo martedì sono stati 125’800 le persone che hanno attraversato il confine, mentre domenica sono stati 142’000. La Polonia è già la patria di molti ucraini - le stime variano tra uno e due milioni di persone - e molti hanno trovato rifugio nel Paese da familiari o amici. Migliaia di polacchi ospitano anche i rifugiati nelle proprie case.

Le campane di tutte le chiese in Svizzera hanno risuonato stamani alle 10.00 per alcuni minuti, in segno di solidarietà con la popolazione colpita dalla guerra in Ucraina. In tal modo la Conferenza dei vescovi svizzeri. la Chiesa evangelica riformata e la Chiesa cattolica cristiana hanno invitato tutta la popolazione a fermarsi e osservare un momento di raccoglimento.

La missione di osservazione dell’OSCE che da otto anni vigilava sul rispetto del cessate il fuoco nel Donbass con il mandato di contribuire a ridurre le tensioni e a promuovere la pace in Ucraina, ha completato il ritiro dal Paese. L’evacuazione dei membri è stata completata lunedì, si è appreso dall’ultimo rapporto quotidiano.

Per completare il ritiro di tutte le squadre di monitoraggio dislocate a Kherson, Odessa, Lviv, Ivano-Frankivsk, Kharkiv, Donetsk, Dnipro, Chernivtsi, Lugansk e Kiev sono state necessarie quasi due settimane “a causa dei combattimenti e della necessità di pianificare attentamente i percorsi di evacuazione e di effettuare i necessari collegamenti”. Il personale (tranne due persone che hanno deciso di restare) è stato evacuato attraverso la Romania, la Russia e la Moldova, dove l’ultimo convoglio è arrivato il 7 marzo.

Una vittima a causa dei bombardamenti

Il rapporto conferma che un membro del personale OSCE ucraino è stato ucciso il 1° marzo a Kharkiv. Maryna Fenina è morta a causa di un bombardamento vicino alla sua casa mentre tentava di rifornire la sua famiglia.

Raggiunto un accordo tra Ucraina e russi su una serie di “corridoi” di evacuazione dei civili per l’intera giornata di oggi, mercoledì. Lo fa sapere un responsabile ucraino. L’accordo per rispettare il cessate il fuoco su una serie di corridoi umanitari per sgomberare i civili interessa sei percorsi e durerà dalle 9 alle 21 locali (dalle 8 alle 20 in Svizzera). Lo ha annunciato la vice-prima ministra ucraina Iryna Verechtchouk, secondo quanto riportano i media internazionali. Mosca, ha spiegato, ha confermato di essere d’accordo a rispettare una tregua su sei corridoi che permetteranno di portare via la popolazione civile. I corridoi sono Energodar-Zaporozhzhya, Sumy-Poltava, Mariupol-Zaporozhzhya, Volnovakha-Pokrovsk, Izyum-Lozova, e verso Kiev dagli insediamenti di Vorzel, Bucha, Borodyanka, Irpen e Gostomel.

La Russia sta lavorando a una risposta “rapida e ponderata” alle sanzioni imposte dall’Occidente, che sarà avvertita nelle aree più “sensibili per coloro a cui si rivolge”: lo ha reso noto il direttore del Dipartimento per la cooperazione economica del Ministero degli Esteri di Mosca, Dmitry Birichevsky.

Un gruppo di nazioni, tra cui la Svizzera, invitano le federazioni sportive internazionali ad adottare misure contro la Russia e la Bielorussia, come pure a sostenere lo sport ucraino. La ministra dello Sport Viola Amherd ha firmato la dichiarazione a nome della Svizzera. Questi i principi fissati: Russia e Bielorussia non devono più poter organizzare manifestazioni sportive internazionali, gli sportivi di punta, le squadre come pure i funzionari che rappresentano i due Stati devono essere esclusi da gare che si svolgono in altri Paesi e, dove possibile, devono essere adottate misure contro investimenti in ambito sportivo, come sponsorizzazioni e sostegni finanziari, che presentano legami con lo Stato russo.

Sale a tre il numero dei bambini rimasti uccisi nell’attacco avvenuto nella notte tra lunedì e martedì a Sumy, nel nord est dell’Ucraina: il bilancio complessivo delle vittime sale così a 22. Lo rende noto il governatore della regione, Dmytro Zhyvytskyy, su Telegram.

Almeno dieci persone sono morte mercoledì in seguito a bombardamenti sulla città ucraina di Severodonetsk, nella parte orientale del Paese, nella provincia (Oblast) di Lugansk - una delle repubbliche separatiste del Donbass: lo riferisce un responsabile locale.

Uno dei più grandi colossi di cosmetica al mondo, L’Oréal, ha annunciato che chiuderà temporaneamente i propri negozi e i punti vendita gestiti direttamente nei centri commerciali in Russia, nonché i suoi siti di e-commerce. Lo riferiscono i media internazionali sottolineando che la decisione segue quella di altri importanti investitori e grandi aziende che operano in Russia. “Condanniamo fermamente l’invasione russa e la guerra in Ucraina, che sta causando così tanta sofferenza al popolo ucraino”, ha affermato la compagnia francese. Lunedì un altro gigante dei cosmetici, Estée Lauder, aveva annunciato che chiuderà tutti i negozi in Russia e interromperà le forniture ai rivenditori locali. Il gruppo, che comprende marchi come Michael Kors, DKNY, Clinique e Bobbi Brown, è presente nel Paese da circa trent’anni.

Circa 5’000 civili sono stati evacuati martedì grazie al corridoio umanitario aperto dalla città ucraina di Sumy, nel nord-est del Paese, alla città di Poltava (circa 175 km a sud di Sumy): lo ha reso noto mercoledì il vicedirettore dell’Ufficio della Presidenza ucraina, Kirill Timoshenko. Lo riporta la CNN.

Il Governo ucraino ha vietato le esportazioni di segale, orzo, grano, miglio, zucchero, sale e carne fino alla fine dell’anno, secondo una decisione pubblicata mercoledì.

La Russia sospende la vendita di valute straniere fino al 9 settembre. Lo annuncia in una nota la Banca centrale del Paese colpito dalle sanzioni occidentali per la guerra in Ucraina. Tra il 9 marzo e il 9 settembre “le banche non potranno vendere valute stranieri ai cittadini”, riferisce la nota, precisando che nello stesso periodo i russi potranno invece cambiare valute straniere contro rubli.

I corridoi umanitari per sfollare la popolazione civile da alcune città assediate resteranno aperti anche oggi. La Russia ha promesso una nuova tregua temporanea per mercoledì mattina per permettere le evacuazioni. Il governatore della regione di Sumy, da dove circa 5’000 civili sono partiti ieri, martedì, ha confermato che il corridoio umanitario resterà aperto.

Non si arresta l’aumento dei prezzi dei carburanti, che in Ticino martedì sono aumentati del 10%, e le ripercussioni della guerra in Ucraina rendono praticamente impossibile fare delle previsioni sull’evoluzione nei prossimi mesi.