Guerra in Ucraina, la diretta

“Ogni giorno vediamo in Ucraina la ferocia russa contro i civili. Una vera ferocia, come il bombardamento degli ospedali”. Lo ha detto Joe Biden parlando a un evento per il trentesimo anniversario dell’Ireland Fund in occasione del giorno di San Patrizio, patrono d’Irlanda.

I resti di un missile da crociera abbattuto dalla contraerea hanno colpito un edificio residenziale a Kiev, nel distretto di Darnytskyi. E’ avvenuto intorno alle ore 5:00 locali di oggi, giovedì. Il bilancio - secondo quanto riferito dal Servizio di emergenza statale ucraino - è di un morto e tre feriti. Trenta persone inoltre sono state evacuate.

Dai droni kamikaze ai sistemi di difesa antimissili a lungo raggio S-300. Ecco le armi incluse nel nuovo pacchetto di aiuti militari per l’Ucraina da 800 milioni di dollari annunciato dal presidente americano Joe Biden. Arriveranno pure altri 800 missili Stinger, già utilizzati efficacemente dall’esercito di Kiev contro elicotteri russi e jet a bassa quota, e i razzi anticarro Javelin con un sistema di guida a infrarossi che permette loro di individuare il bersaglio e centrarlo seguendo il calore dei motori. Basilari saranno pure i sistemi S-300 sovietici, molto efficaci nel colpire aerei e razzi dalla lunga distanza.

Sono almeno 7’000 i soldati russi morti in 21 giorni di guerra in Ucraina. La stima - riportata dal New York Times - è stata elaborata da fonti americane. I militi di Mosca rimasti feriti nei combattimenti sono invece oltre 14’000, molti dei quali sono già stati rimpatriati passando dalle basi in Bielorussia.

Mercoledì “c’è stata una terribile tragedia per la nostra Mariupol, di cui non è rimasto praticamente nulla. Il Teatro Drammatico, dove si nascondevano le persone, è stato distrutto da un bombardamento”. Lo ha detto il sindaco di Mariupol, Vadym Boychenko, in un video. Ha poi ricordato che era “un luogo dove hanno trovato rifugio più di mille persone. Questa è una terribile tragedia, non lo perdoneremo mai. Ma non ci arrenderemo”. Nelle immagini satellitari si vedono due scritte “bambini” in caratteri cirillici davanti e dietro la struttura.

Nel video social diffuso mercoledì sera, il presidente ucraino Volodymyr Zelenski ha rimarcato che “se la guerra contro il popolo ucraino continua, le madri russe perderanno più figli che nelle guerre afgana e cecena messe insieme”. Poi è tornato a rivolgersi ai soldati nemici: “Ogni soldato russo che depone le armi avrà una possibilità, una possibilità di sopravvivere. Mi rivolgo in modo specifico ai coscritti che sono stati gettati nel calderone di questa guerra, la guerra di un altro.”. Il capo di Stato ha poi concluso: “Agli altri soldati russi che hanno ancora un istinto di autoconservazione. Mettete giù le armi. E’ meglio che morire sul campo di battaglia, sulla nostra terra”.

“Le mie priorità nei negoziati sono assolutamente chiare: fine della guerra, garanzie di sicurezza, sovranità, ripristino dell’integrità territoriale, garanzie reali per il nostro Paese, protezione reale per il nostro Paese”. Lo ha detto il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, in un video pubblicato mercoledì sui social per fare il punto sul ventunesimo giorno di guerra. “Stiamo già lavorando a programmi per ricostruire il nostro Paese dopo la guerra. Prometto a tutti, a ogni ucraino che ha perso la casa, che ha perso il suo appartamento a causa di ostilità o bombardamenti, che lo Stato ripristinerà tutto”, ha aggiunto Zelensky. “Sono fiducioso che saremo in grado di ricostruire rapidamente il nostro Stato, qualunque sia il danno. Sarà una ricostruzione storica, un progetto che ispirerà il mondo così come la nostra lotta per la nostra libertà”.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha fatto sapere che un altro generale russo è stato ucciso durante il conflitto. Si tratterebbe di Oleg Mityaev, colpito durante l’assedio di Mariupol dal battaglione Azov di estrema destra.

Da parte di Mosca non sono arrivate conferme, ma se così fosse, si tratterebbe del quarto generale dell’esercito russo ucciso nei primi 21 giorni di guerra.

Il presidente russo Vladimir Putini ha definito “imperdonabili e inaccettabili” le parole di Joe Biden, che parlando con i giornalisti lo ha definito per la prima volta un “criminale di guerra”.

Fra i primi Paesi di approdo e di transito dei profughi ucraini c’è l’Ungheria, dove -secondo dati dell’Alto commissariato Onu per i Rifugiati - sono oltre 270mila gli esuli arrivati. L’ inviato RSI a Budapest, Andrea Ostinelli, è stato a visitare la stazione di Kèleti, uno dei principali luoghi di passaggio verso i Paesi dell’Europa occidentale.

Joe Biden, ha definito il presidente russo, Vladimir Putin, un “criminale di guerra” (“a war criminal”) in relazione all’invasione dell’Ucraina. Il presidente americano ha anche annunciato che gli Stati Uniti forniranno 800 milioni di dollari di aiuti in più all’Ucraina per le forniture militari.

Circa un anno fa, Biden - in tutt’altre circostanze - aveva definito Putin un “assassino”.

Il sindaco della città di Melitopol, che nei giorni scorsi era stato immortalato mentre veniva scortato dai soldati russi incappucciato, è stato liberato. Ad affermarlo è il capo dello staff del presidente ucraino Volodymir Zelensky, senza dare ulteriori dettagli sulle circostanze del rilascio.

Il sindaco di Mariupol, Serhiy Orlov, ha affermato che le forze armate russe hanno bombardato il teatro cittadino, nei pressi del porto. L’edificio storico ospitava numerosi civili: secondo alcune stime, tra 1’000 e 1’200, ma al momento non hanno cifre su vittime e feriti.

La città, che si trova in una posizione strategica nel sud dell’Ucraina, è sotto l’assedio russo ormai da molti giorni ed è stata oggetto di pesanti bombardamenti, anche sulle strutture civili, tra cui il reparto di maternità di un ospedale.

Le forze armate russe avrebbero preso il controllo dell’ospedale, tenendo in ostaggio circa 400 persone tra civili e personale sanitario.

La Russia, in serata, ha negato di aver colpito il teatro di Mariupol, secondo quanto ha riferito l’agenzia di stampa statale Ria Novosti.

La Corte internazionale di Giustizia ritiene che la Russia deve “sospendere immediatamente l’operazione militare avviata il 24 febbraio 2022 sul territorio dell’Ucraina”. Lo ha detto la presidente della Corte, Joan Donoghue, in merito alle richieste di Kiev di “misure provvisorie”.

La Corte si dice “profondamente preoccupata dalla tragedia umana e dall’impiego della forza da parte russa, che solleva gravi problemi sotto il profilo del diritto internazionale”.

Mosca aveva rinunciato a presentarsi alle udienze di inizio marzo e contestato la competenza dell’organo delle Nazioni Unite. Quest’ultimo emette verdetti vincolanti e senza appello, ma non dispone di alcuno strumento per imporne il rispetto.

“Oggi i ministri hanno convenuto che dobbiamo continuare a fornire un supporto significativo” all’Ucraina, “inclusi rifornimenti militari, aiuti finanziari e aiuti umanitari”. Lo ha detto il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, in conferenza stampa al termine di una riunione dell’Alleanza atlantica.

Stoltenberg ha tuttavia escluso nuovamente qualsiasi intervento diretto, sia sul terreno che nei cieli.

Il Consiglio d’Europa, principale organizzazione di difesa dei diritti umani nel continente, ha espulso la Russia. A partire da oggi, la Federazione russa “cessa di essere un membro” dell’organismo, di cui fanno parte 47 nazioni, compresa la Svizzera.

“Speriamo sinceramente che la Russia un giorno ritorni agli ideali di pace e democrazia, e che riacquisti la sua appartenenza”, ha dichiarato la ministra degli esteri svedese, Ann Linde. La Russia ha fatto parte di questo organismo per 26 anni.

Dalla prossima settimana 160 orfani ucraini della regione di Leopoli saranno accolti a Kandersteg. Il consigliere nazionale Hans-Peter Portmann aveva lanciato una richiesta a livello nazionale domenica e ha ricevuto oltre 200 proposte di alloggio, fra le quali è stata scelta la località bernese.

L’Organizzazione svizzera di aiuto ai rifugiati e la SEM avevano preso in considerazione cinque possibili destinazioni.

I bambini e ragazzi (di ogni età, da pochi mesi fino a 18 anni) si trovano nel frattempo in Polonia, nell’attesa di potersi trasferire in Svizzera a gruppi, a partire da lunedì prossimo. Almeno inizialmente saranno i loro 15 accompagnatori ucraini ad occuparsi di loro e a formarli, nella loro lingua madre. Le misure di integrazione necessarie verranno adottate in futuro in base all’evoluzione della situazione.

L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani ha documentato la morte di 726 civili da quando le truppe russe hanno invaso l’Ucraina il 24 febbraio. Tra loro figurano 42 bambini e ragazzi, stando a quanto annunciato mercoledì dall’ufficio con sede a Ginevra. Martedì prima il totale accertato era di 691 morti. L’ONU aveva pure verificato le informazioni su 1’174 feriti (il giorno prima erano 1’143 complessivamente).

L’esercito svizzero ha messo a disposizione le caserme di Buelach (ZH) e Bure (JU) come alloggio di emergenza per i rifugiati di guerra provenienti dall’Ucraina. Nel frattempo, la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) comunica su Twitter che essi sono già a quota 6’482, specificando che 2’840 persone sono state prese a carico da privati. La caserma zurighese (che ha già accolto martedì i primi profughi) può ospitare 500 persone, mentre quella nel canton Giura dispone di un massimo di 1’300 letti (per un totale di 1’800) e “fino al 27 marzo possono essere utilizzati per offrire alloggio temporaneamente ai profughi di guerra”, scrive in una nota Raggruppamento difesa, ricordando che tale sostegno risponde a una domanda presentata dalla SEM.

Un minibus con a bordo sfollati è rimasto coinvolto in un grave incidente nella regione ucraina di Khmelnytsky: sette persone sono morte e nove sono rimaste ferite. Lo fanno sapere su Telegram fonti di polizia. L’incidente stradale è avvenuto intorno alle 6.00 sull’autostrada Kropyvnytskyi-Znamyanka vicino al villaggio di Lozova. Lo scontro è avvenuto tra un autobus Setra guidato da un 61enne residente nella regione di Donetsk e un minibus che stava trasportando profughi da Dnipro a Ternopil. A seguito dell’incidente l’autista e sei passeggeri del minibus sono morti sul posto. Altri nove passeggeri del veicolo sono stati ricoverati in ospedale a Volochysk.

Le truppe russe hanno ucciso almeno dieci civili in coda per il pane a Chernihiv, a nord di Kiev, vicino al confine con la Bielorussia. Lo riferisce un reporter locale citato dal quotidiano ucraino in lingua inglese Kyiv Independent. L’attacco è avvenuto intorno alle 10.00. Le forze russe hanno inoltre sequestrato il sindaco della città portuale ucraina di Skadovsk, Oleksandr Yakovlev, e il suo vice, Yuri Palyukh, stando a quanto afferma il ministro degli Esteri di Kiev Dmytro Kuleba. Scrivendo su Twitter, Kuleba ha aggiunto: “Le nazioni e le organizzazioni internazionali devono chiedere alla Russia di liberare immediatamente tutti i funzionari ucraini rapiti!”

I bombardamenti russi hanno colpito la torre televisiva di Vinnytsia, città sulle rive del fiume Buh nell’Ucraina centrale. Lo riferisce il quotidiano ucraino in lingua inglese The Kyiv Independent. Secondo il governatore di Vinnytsia Oblast Serhiy Borzov, l’attacco russo ha danneggiato la torre, lasciando i residenti senza segnale televisivo. Non sono segnalate vittime.

L’Ucraina è in uno stato di guerra diretta con la Russia. Pertanto, il modello può essere solo ucraino”: lo ha detto il capo negoziatore ucraino Mykhailo Podoliak spiegando il rifiuto da parte di Kiev del modello svedese o austriaco di neutralità e sottolineando che l’Ucraina vuole “garanzie di sicurezza assoluta” contro la Russia con un accordo i cui firmatari si devono impegnare ad intervenire a fianco di Kiev in caso di aggressione.

La Svizzera ha aggiunto altre 197 persone e nove organizzazioni russe alla lista di quelle sanzionate in relazione alla guerra in Ucraina. Nell’elenco figurano in particolare degli oligarchi i cui averi nella Confederazione sono congelati, precisa il Dipartimento federale dell’economia. Le misure elvetiche colpiscono finanze e spostamenti, si precisa. La Confederazione ha deciso - ricordiamo - di adeguarsi alle misure adottate dall’Unione europea

Sono 174’597 i rifugiati ucraini arrivati in Germania dall’inizio della guerra, stando alle cifre ufficiali. Si ritiene però che il flusso che ha riguardato la Repubblica federale sia ben maggiore. Per lo più si tratta di donne e bambini. La città di Berlino è già in difficoltà. Secondo la senatrice con delega agli affari sociali del governo locale, Katja Kipping, la stazione centrale della capitale è al limite, e bisogna evitare che “l’accalcarsi della gente metta a rischio la sicurezza”, ha spiegato parlando al quotidiano Tagesspiegel mercoledì.

La fornitura di energia al sito nucleare ucraino di Chernobyl è stata completamente ripristinata ed è fornita dalla Bielorussia. Lo annunciano le autorità della regione bielorussa di Gomel, citando il Ministero bielorusso dell’Energia. “L’alimentazione della centrale di Chernobyl è stata completamente ripristinata”, ha detto il Ministero in una dichiarazione pubblicata sul canale Telegram. “Al momento l’alimentazione dell’infrastruttura dell’impianto è assicurata dai sistemi di alimentazione bielorussi”, spiegano a Minsk, aggiungendo che il livello di radiazioni nel sito è “stabile”.

“La Segreteria di Stato della migrazione prevede che fino a giugno dai 35’000 ai 50’000 ucraini potrebbero arrivare in Svizzera. Attualmente un milione di persone lascia il Paese ogni settimana”: lo ha detto Karin Keller-Sutter durante il dibattito urgente sulla guerra in Ucraina, in corso al Consiglio nazionale. Stando all’ultimo aggiornamento fornito dalla SEM, mercoledì mattina, sono già 6’482 i profughi registrati nella Confederazione. Di questi 2’840 hanno già trovato alloggio presso privati.

Secondo il capo negoziatore russo ai colloqui con l’Ucraina, Vladimir Medinsky, Kiev sarebbe disponibile ad assumere uno status di “neutralità smilitarizzata, stile Austria o Svezia, con un proprio esercito”. Lo sottolinea mercoledì l’agenzia di stampa russa Interfax. “Sono in discussione tutta una serie di questioni relative alle dimensioni dell’esercito ucraino”, ha affermato Medinsky. Va detto che tali affermazioni al momento non sono ancora state confermate da fonti neutre.

Tre forti esplosioni sono state sentite poco dopo l’alba di mercoledì nella parte occidentale di Kiev sprigionando dense nuvole di fumo. “Due edifici residenziali sono stati danneggiati in un bombardamento notturno nella parte centrale di Kiev, nel distretto di Shevchenkivskyi. Due persone sono rimaste ferite, 35 sono state sfollate”, ha indicato il Servizio di emergenza statale ucraino su Telegram. È tuttavia difficile compiere le verifiche sul posto poiché in città è stato disposto il coprifuoco fino a giovedì mattina.

La Russia, per compensare “le continue pesanti perdite”, sta richiamando rinforzi da tutto il Paese da inviare in Ucraina, secondo un rapporto dei servizi segreti britannici pervenuto mercoledì al Ministero della Difesa di Londra, citato dall’emittente televisiva statunitense CNN. “La Russia sta cercando in modo crescente di radunare truppe aggiuntive per rafforzare e rimpiazzare le perdite di personale”, dice il rapporto. “È probabile che la Russia fatichi nelle sue operazioni militari di fronte alla resistenza ucraina” e “che Mosca utilizzi queste forze per tenere i territori conquistati e liberare il suo potenziale offensivo per far ripartire operazioni in stallo”.

Anche la seconda città più grande dell’Ucraina, Kharkiv, è stata attaccata durante la notte, con due morti confermati e due edifici residenziali distrutti. Lo riferisce il quotidiano britannico The Guardian. Anche una scuola è stata attaccata intorno alle 3.00 e una parte dell’edificio è stata distrutta. “Come risultato di un attacco di artiglieria sugli edifici nel quartiere Nemyshlyansky di Kharkiv, diversi appartamenti in due edifici residenziali sono stati distrutti”, hanno indicato i Servizi di emergenza ucraini in un aggiornamento. I soccorritori hanno lavorato per spegnere le fiamme, salvando quattro persone dal crollo di un edificio.

“I negoziati con l’Ucraina non sono facili, ma c’è la possibilità di un compromesso”, ha affermato il ministro degli esteri di Mosca, Sergei Lavrov, citato dall’agenzia di stampa ufficiale russa TASS. “Mi baso sulle valutazioni fornite dai nostri negoziatori, i quali dicono che i negoziati non stanno andando bene per ovvi motivi, ma che c’è comunque un margine di speranza di raggiungere un compromesso”, ha detto Lavrov. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nelle scorse ore aveva affermato che – a suo avviso – i negoziati con la Russia sono ora “più realistici”.

La Cina non era a conoscenza dei piani russi di invasione dell’Ucraina: in caso contrario, “avrebbe fatto il possibile per fermarli”. Lo scrive sul quotidiano Washington Post l’ambasciatore cinese negli USA Qin Gang. Per il diplomatico ci sono state “affermazioni secondo cui la Cina fosse a conoscenza dell’azione militare russa e avrebbe chiesto a Mosca di ritardarla fino alla conclusione delle Olimpiadi invernali” di Pechino 2022.

“Lasciatemelo dire in modo responsabile: le affermazioni secondo cui la Cina era a conoscenza, ha acconsentito o tacitamente sostenuto questa guerra sono pura disinformazione”, aggiunge Qin. “Altre voci, inoltre, hanno affermato che la Russia stesse cercando assistenza militare dalla Cina”, prosegue l’ambasciatore nell’articolo. “Tutte queste affermazioni servono solo a scaricare colpe e gettare il fango sulla Cina. C’erano più di 6’000 cittadini cinesi in Ucraina” al momento dell’invasione delle truppe russe.

Seguendo l’esempio dell’UE, il Consiglio federale ha ampliato le sanzioni contro la Bielorussia, in relazione alle responsabilità di questo Paese nel conflitto ucraino. Secondo un comunicato governativo, le nuove misure riguardano in particolare il settore commerciale e quello finanziario e la loro attuazione tiene conto delle attività umanitarie.

Il colosso statale russo Gazprom fa sapere che le sue forniture di gas all’Europa in transito per l’Ucraina sono regolari, anche se la richiesta è diminuita del 13%. Lo ha detto ai giornalisti il portavoce di Gazprom, Serghei Kupriyanov, aggiungendo che la domanda attuale è di 109,6 milioni di metri cubi.

In questa fase dell’invasione russa dell’Ucraina “la situazione peggiore - si legge in un rapporto delle forze armate di Kiev - è sempre quella dell’area di Mariupol, dove il nemico sta cercando di bloccare la città alla periferia occidentale e orientale del territorio, ma accusa perdite significative ed è stato costretto a introdurre riserve dalla 810^ brigata di fanteria marina”.

I colloqui con la Russia continuano e sembrano ora “più realistici”: lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nel suo discorso pronunciato a notte fonda, riportato dai media. “Tutte le guerre terminano con un accordo”, ha detto Zelensky, ricordando come i negoziati fra le delegazioni di Mosca e di Kiev in corso siano “difficili”, ma “di fondamentale importanza”.

In venti giorni di combattimento le forze di difesa dell’Ucraina hanno ucciso dieci membri del comando delle truppe russe. Tra di loro sono morti in combattimento quattro generali (Magomed Tushayev, Vitaly Gerasimov, Andriy Kolesnikov e Andriy Sukhovetsky), tre colonnelli e tre tenenti colonnelli. A riferirlo è il Centro per il contrasto della disinformazione del Consiglio nazionale della sicurezza e della difesa dell’Ucraina.

“Nelle ultime 24 ore siamo riusciti a evacuare 28’893 ucraini dalle regioni di Sumy, Kharkiv e Donetsk. Di questi, 20’000 sono riusciti a lasciare Mariupol con le loro auto private” martedì. Lo ha detto il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, in un video pubblicato sui social. “Mercoledì - ha aggiunto - ci sarà la tanto attesa evacuazione delle persone da Izyum, nella regione di Kharkiv. E’ stato concordato un corridoio umanitario”. Gli aiuti diretti a Mariupol, invece, “sono regolarmente bloccati dai soldati russi, ma non rinunceremo a cercare di salvare la nostra gente e la nostra città”, ha precisato l’ex avvocato e attore.

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha detto che l’Ucraina indipendente durerà “molto più tempo” di Vladimir Putin. “In un modo o nell’altro, l’Ucraina sarà lì e ad un certo punto Putin non ci sarà più”, ha detto il segretario di Stato americano in un’intervista alla CNN. “Stiamo lavorando il più duramente possibile per limitare e porre fine alla guerra che la Russia ha scelto di combattere”, ha aggiunto sottolineando che gli Stati Uniti “forniscono supporto all’Ucraina ogni singolo giorno e, ogni singolo giorno, esercitano pressione sulla Russia”.

“La leadership militare russa ha deciso di coinvolgere nel conflitto anche i primi cadetti degli istituti di istruzione militare superiore nella Federazione Russa”. E’ quanto si legge nel report quotidiano delle Forze armate ucraine, in cui si legge che “il nemico sta cercando di rafforzare il raggruppamento di truppe, trasferendo nel territorio dell’Ucraina gruppi tattici formati da unità consolidate che hanno subito perdite durante i primi dieci giorni dell’operazione, oltre a mercenari stranieri”. Dopo aver sottolineato che “i russi hanno problemi a fornire munizioni alle truppe”, le forze armate ucraine segnalano che il nemico “ha perso (distrutto completamente o non più in grado di combattere) fino al 40% delle unità coinvolte nell’operazione sul territorio dell’Ucraina”.

Un gioco online, ideato da programmatori di Leopoli, per bloccare i siti che servono l’esercito russo. “Un gioco che ti consente di sconfiggere il nemico senza nemmeno lasciare il rifugio” spiegano i creatori, che aggiungono: “La cosa principale è avere un dispositivo con accesso a Internet”. In un’ora di gioco sono inviate circa 20’000 richieste che bloccano i siti utilizzati dall’esercito russo. “Anche se lasci la pagina aperta sul tuo computer o smartphone - aggiungono gli sviluppatori - continuerà automaticamente a sovraccaricare i siti. Il gioco non danneggia il browser, genera solo un flusso costante di traffico automatico per gli attacchi a pagine web mirate, rendendole inaccessibili”. Circa 180’000 utenti di diverse nazioni si sono già collegati al gioco, effettuando 288 miliardi di “attacchi” contro l’esercito invasore mandato da Mosca.

Attualmente ci vogliono oltre 500 miliardi di dollari per la ricostruzione in Ucraina dopo l’invasione russa. La stima preliminare è stata riportata dal primo ministro ucraino Denis Shmygal al termine dell’incontro con i primi ministri di Polonia, Slovenia e Repubblica Ceca. “L’UE sta già dando un forte aiuto - ha aggiunto - e ciascuno dei Paesi qui rappresentati sta dando un forte contributo. Ci aspettiamo sostegno in termini di finanziamento della ricostruzione dell’Ucraina. Chiediamo al mondo intero di aiutare l’Ucraina a porre fine a questa guerra e a ricostituire i nostri fondi per la ricostruzione. Siamo grati per l’aiuto e il contributo che decine di Stati e milioni di persone in tutto il mondo stanno già fornendo”.

Le navi russe presenti nel Mar Nero hanno iniziato a bombardare le coste vicino alla città di Odessa, la terza più grande dell’Ucraina e principale porto del Paese. Sono stati lanciati razzi e sono stati sparati colpi di artiglieria. Per il momento non sono stati segnalati tentativi di sbarco di truppe. La notizia è riportata sui social da Anton Gerashchenko, Consigliere del Ministero degli Affari Interni dell’Ucraina. Bersaglio dei colpi sono postazioni delle forze armate ucraine e infrastrutture militari a sud della città, nella zona di Belgorod-Dnestrovsky.