Si continua a combattere in diverse zone dell'Ucraina, in questo quinto giorno di guerra dopo la decisione di Mosca di invadere il Paese. Intanto i primi colloqui fra i negoziatori di Russia e Ucraina si sono chiusi oggi a fine pomeriggio: le delegazioni sono rientrate nelle rispettive capitali per consultazioni. Una nuova tornata di trattative è prevista a breve.
Riunito lunedì mattina in seduta straordinaria il Consiglio federale ha deciso di adottare sanzioni finanziarie nei confronti del presidente russo Vladimir Putin e di altri esponenti di Mosca. Le sanzioni riguardano anche il congelamento dei beni di persone e società. Berna adotta quindi i provvedimenti già decisi dall'Unione europea il 23 e 25 febbraio. Così il presidente Ignazio Cassis: “Gli Stati che rispettano il diritto internazionale devono poter contare sulla Svizzera. Fare il gioco dell’aggressore non è compatibile con la nostra neutralità”.
Nel corso della notte fra domenica e lunedì sono state segnalate esplosioni nella capitale Kiev e a Kharkiv, città quest'ultima dove da oltre 24 ore militari russi e ucraini si fronteggiano senza sosta. Mosca starebbe inviando mezzi e truppe per assediare Kiev e il Cremlino afferma che colpi di artiglieria sarebbero stati indirizzati dall'Ucraina per colpire la regione indipendentista di Lugansk.
La guerra è segnata dal dramma delle vittime e dei profughi. Secondo il ministero dell'interno di Kiev, finora vi sarebbero stati 352 morti fra i civili; 14 i bambini. 1'684 i feriti, un decimo dei quali bambini. Numerose vittime anche fra gli eserciti dei due schieramenti.
Un primo incontro fra delegazioni di Mosca e Kiev si è svolto a Gomel, al confine con la Bielorussia, non lontano dalla regione di Chernobyl occupata giovedì scorso dai militari russi. Il negoziato si avvia sullo sfondo delle sempre più numerose sanzioni decise nei confronti di Mosca, mentre numerosi Paesi occidentali e l'Unione Europea hanno garantito la fornitura di armi e mezzi a Kiev.
Intanto, a Zugo, come prima ripercussione concreta delle sanzioni, la società Nord Stream 2 ha licenziato oltre 140 persone.
La Catena della Solidarietà ha avviato una raccolta fondi per aiutare i profughi ucraini. È possibile effettuare una donazione qui.
di Antonio Civile, Stefano Pongan, Alessandra Spataro, Alex Ricordi, Massimiliano Angeli