La Russia proseguirà le sue operazioni militari in Ucraina "fino a quando gli obiettivi prefissati saranno stati raggiunti" e questi includono "la demilitarizzazione del Paese". Lo ha detto in un intervento trasmesso in televisione il ministro della difesa Sergei Shoigu. E in effetti l'offensiva, il giorno dopo i primi infruttuosi colloqui di pace a Gomel, sta proseguendo. Le forze russe "si sono raggruppate accumulando blindati, missili e artiglieri per circondare, assediare e catturare Kiev, Kharkiv, Odessa, Kherson e Mariupol", afferma dal canto suo la presidenza ucraina in un comunicato.
Le forze armate russe hanno colpito martedì pomeriggio una torre con i trasmettitori della televisione a Kiev, come riferiscono via Twitter diversi media locali. Secondo le autorità locali, solo questo raid avrebbe causato cinque morti.
Stando a quanto sostengono le autorità di Kiev, i combattimenti si fanno anche più cruenti: nel sesto giorno di guerra sono proseguiti gli attacchi contro la capitale, a nord della quale le immagini satellitari hanno individuato un convoglio di mezzi russi lungo una sessantina di chilometri. È stata inoltre presa di mira Kharkiv, seconda città del Paese con i suoi 1,4 milioni di abitanti. Sono stati colpiti edifici amministrativi ma anche aree residenziali, ha affermato il governatore regionale. Un centinaio di chilometri più a nord, A Okhtyrka, sarebbero rimasti uccisi 70 soldati ucraini. Al sud, lungo il fronte che si muove dalla Crimea, i russi sono alle porte della citata Kherson e di Mariupol, rimasta priva di energia elettrica in mattinata.
L’offensiva russa in Ucraina ha causato finora 136 morti accertati fra i civili e oltre 400 feriti, secondo un aggiornamento del bilancio fornito dalle Nazioni Unite. Le cifre reali sono probabilmente molto più elevate, ha precisato tuttavia, un portavoce dell’Alto commissariato per i diritti umani. Fra le vittime figurano anche 26 bambini. Per quanto riguarda i rifugiati che hanno lasciato il Paese, l’ONU stima che si tratti di un milione di persone.
La popolazione svizzera ha risposto con forza all’appello lanciato lunedì dall’organizzazione Campax. In 24 ore, 4’300 persone si sono fatte avanti per accogliere rifugiati ucraini, con oltre 10’000 posti letto messi a disposizione. La campagna prosegue sul sito di Campax. L’obiettivo è di poter accogliere 50mila rifugiati.
di Stefano Wingeyer, Stefano Pongan, Antonio Civile, Massimiliano Angeli, Alex Ricordi, Massimiliano Angeli
Catena della solidarietà per l'Ucraina
Telegiornale 28.02.2022, 21:00