In Ticino ci sarà sicuramente un aumento dei casi, ma è difficile dire quando. Lo ha detto il direttore sanitario della Clinica Luganese Moncucco Christian Garzoni. A Bellinzona si è infatti tenuta una conferenza stampa per fare il punto in vista delle riaperture di lunedì 11 maggio.
Una prima uscita dal lockdown, giustificata anche dai segnali positivi nell’evoluzione della pandemia in Svizzera, che in Ticino non ha però fatto l’unanimità. Lo ha confermato anche il direttore del Dipartimento sanità e socialità Raffaele De Rosa, che ha apertamente espresso “perplessità sull’accelerazione data da Berna”.
A livello nazionale in evidenza, unitamente alla riapertura delle scuole, della ristorazione e di tutto il commercio al dettaglio, anche un inizio di ritorno alla normalità per le persone più vulnerabili. Gli over 65 e le persone con patologie pregresse potranno infatti tornare a spostarsi normalmente, pur con la necessaria prudenza, ha affermato il Consigliere federale Alain Berset.
In Ticino sono stati registrati nelle ultime 24 ore due nuovi decessi, a fronte di 4 nuovi casi d'infezione e di altri 20 pazienti dimessi. Nei Grigioni il bilancio concernente contagi e decessi rimane invece invariato. I dati dei due cantoni continuano quindi a confermare la tendenza ad un rallentamento della pandemia.
La nuova normalità che ci aspetta prevede poi un'altra novità di rilievo: l’introduzione di un’applicazione per tracciare i contagi da Covid-19. Uno strumento che, in presenza di una base legale su cui il Governo sta lavorando, sarà già disponibile dal prossimo mese. Al contempo è pure notizia di oggi la ripresa ufficiale del “contact tracing” in Ticino, con l’Ufficio del medico cantonale impegnato da lunedì a tracciare e contenere i nuovi contagi e a ordinare le quarantene.
di Stefano Wingeyer, Elena Boromeo, Enrico Campioni, Joe Pieracci, Alex Ricordi, Stefano Pongan, Sandro Pauli e Dario Lanfranconi