Certificato Covid per bar e ristoranti in consultazione

La neo-governatrice di New York, Kathy Hochul, ha affermato che i morti per Covid nello Stato USA sono 12’000 in più rispetto al conteggio finora ritenuto ufficiale. Le persone decedute a causa del coronavirus sono quindi 55’000 e non 43’000. “La trasparenza sarà il marchio di garanzia della mia amministrazione”, ha chiosato la neo-governatrice.

La frase pronunciata da Kathy Hochul si riferisce, evidentemente, all’operato del precedente governatore, Andrew Cuomo, che invece aveva attestato un numero di morti inferiore, poco prima di lasciare la carica. Cuomo ha rassegnato le dimissioni dopo aver ricevuto diverse denunce per molestie sessuali.

Il Parlamento federale tedesco ha approvato la proroga della situazione pandemica in Germania, che lascia in vigore la legge per la protezione della salute: un provvedimento, che consente ai Laender di prendere provvedimenti speciali per contrastare il diffondersi del Covid. Si tratta di misure come l’obbligo di mascherina e la riduzione dei contatti. A favore si sono espressi 325 deputati, contrari 253. Il riconoscimento della pandemia di portata nazionale vale per altri tre mesi fino a novembre. La prima votazione risale al marzo 2020, e la prima proroga è arrivata l’11 giugno.

L’offerta di test gratuiti per il coronavirus allestita durante i week end nel quartiere Welschdörfli (quartiere latino) di Coira sarà cancellata dalla fine di agosto. Lo ha comunicato il Municipio poiché, ora i giovani che intendono frequentare i locali possono farsi vaccinare.

Il centro temporaneo era stato aperto all’inizio di luglio, in un periodo in cui c’era ancora una certa penuria di vaccini, tramite una collaborazione tra la città, il cantone dei Grigioni e la federazione retica dell’albergheria e della ristorazione GrastroGraubünden. Il venerdì e il sabato sera, tra le 20 e la 1, attirava costantemente numerosi giovani desiderosi di accedere a bar e discoteche.

Il Municipio, comunicando l’interruzione dell’offerta, ha invitato i giovani a farsi vaccinare. La nota precisa inoltre che i gestori dei locali sono liberi di continuare ad offrire i test a proprie spese.

L’Hockey Club Lugano comunica che, dopo la positiva esperienza di sabato scorso, anche in occasione delle partite di Champions Hockey League di venerdì 27 agosto e domenica 29 agosto (ore 19.45) e delle gare alla Cornèr Arena del mese di settembre, sul sedime del P&R Resega sarà attiva una tendina per l’esecuzione dei test rapidi COVID-19. In collaborazione con il Centro Medical Village di Manno, la società bianconera intende così favorire l’affluenza alla partita dei tifosi che non sono ancora in possesso di un certificato COVID e che potranno così ottenere, in caso di test negativo, il necessario codice QR. Il servizio sarà operativo a partire dalle ore 17.00 del giorno partita.

In Italia, sono 7’548 i positivi ai test Covid-19 individuati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 6’076. Sono invece 59 i decessi in un giorno, stabile rispetto alle 60 di ieri. Nella vicina Penisola sono 244’420 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore. Ieri erano stati 266’246. Il tasso di positività è del 3,09%, in aumento rispetto al 2,28% di ieri.

Il Brasile ha annunciato oggi che a partire dal 15 settembre inizierà a somministrare la terza dose dei vaccini contro il coronavirus negli anziani. Il ministro della Salute, Marcelo Queiroga, ha dichiarato che la decisione è arrivata dopo “l’incontro di ieri con l’Organizzazione panamericana della sanità e con il comitato tecnico che assiste il ministero”. La campagna inizierà con le persone di età superiore ai 70 anni e gli immunodeficienti.

Credit Suisse non ha intenzione di rendere la vaccinazione anti-Covid obbligatoria per lavorare nei suoi uffici in Svizzera: lo precisa una portavoce, dopo che un’imposizione in tal senso è stata decisa dalla filiale americana del gruppo. Al momento non è previsto nella Confederazione un passo analogo a quello compiuto negli Stati Uniti.

Il 25 febbraio del 2020, esattamente un anno e mezzo fa, si registrava in Svizzera il primo caso ufficiale di persona contagiata dal nuovo coronavirus: si trattava di un 70enne, infettatosi vicino a Milano, partecipando a una manifestazione. In 18 mesi molte cose sono cambiate e siamo passati da un confinamento più o meno stretto a varie misure contro la pandemia implementate dal Consiglio federale e abrogate man mano. A cambiare molto il paradigma è stato l’arrivo dei vaccini: la Svizzera ha puntato tutto su quelli cosiddetti a RNA messaggero, di Pfizer/BioNTech e Moderna. La campagna si è concentrata inizialmente sulle persone più anziane o con patologie pregresse, per poi aprirsi al resto della popolazione, compresi i giovani dai 12 anni. L’età mediana dei pazienti ricoverati per un decorso grave di Covid-19 si è così abbassata ed è ora attorno ai 50 anni (nei primi mesi era oltre i 70 anni); in ospedale finiscono attualmente per la maggior parte persone non vaccinate. Dopo mesi di relativa calma, le ospedalizzazioni sono tornate a salire e ad oggi i pazienti ricoverati sono 830 di cui 224 in un reparto di terapia intensiva. Questi ultimi occupano il 26,10% dei letti a disposizione (non son stati ancora implementati potenziamenti) e l’occupazione complessiva dei letti in terapia intensiva in Svizzera è dell’81,2%. Sempre per quanto riguarda i numeri, dal febbraio del 2020 sono stati oltre 765’000 i casi accertati, quasi 31’000 le ospedalizzazioni e 10’468 i decessi legati al Covid-19. In Svizzera, poco più di metà della popolazione (51,3%) è completamente vaccinato: una percentuale al di sotto della media dei paesi europei.

PLR, Verdi liberali e Verdi sono favorevoli a un maggiore utilizzo del certificato Covid, come evocato oggi dal Consiglio federale. Si oppone invece l’UDC. I liberali radicali parlano di misura “necessaria”, per evitare interventi “restrittivi” che colpirebbero tutta la società e l’economia. I criteri per il maggiore utilizzo dovrebbero però essere esposti in modo molto chiaro dal Governo. Secondo i democentristi la misura porterebbe invece a problemi per le imprese già in difficoltà economiche. Inoltre, i concetti di protezione nella ristorazione e nel settore alberghiero si sono dimostrati validi. Utilizzare di più il certificato, prosegue il partito, significa semplicemente imporre un obbligo indiretto del vaccino.

Christian Garzoni ha poi parlato dell’obbligatorietà del vaccino per il personale sanitario ticinese: “Chi va in ospedale per farsi curare ha il diritto di avere meno rischi possibili. Vogliamo dare il buon esempio. Non escludiamo che la misura possa essere resa obbligatoria”.

Christian Garzoni ha commentato le decisioni prese da Berna: “La Confederazione propone delle misure selettive e chirurgiche e non delle chiusure, il che è un bene. Il certificato è uno strumento per garantire libertà, non per punire chi non si vaccina. Dal punto di vista medico, chi è vaccinato è meno pericoloso per gli altri, è un dato di fatto. Il non pagare più per i test è una decisione politica. Il certificato non vuole categorizzare in buoni e cattivi. La divisione sociale è causata da una disinformazione, di cui parliamo poco. Ci sono persone contrarie, ma altre sono incerte, che hanno paura. Se leviamo loro i dubbi, magari si vaccineranno”.

La Confederazione ha sottoscritto un ulteriore contratto con l’azienda biofarmaceutica Pfizer, grazie al quale anche per i prossimi due anni la popolazione svizzera avrà accesso a una quantità sufficiente di vaccini a mRNA.

Il nuovo contratto prevede per ciascuno degli anni 2022 e 2023 una fornitura di 7 milioni di dosi con un’opzione per ulteriori 7 milioni di dosi ogni anno. La condizione è che i vaccini adattati di Pfizer/BioNTech siano omologati da Swissmedic.

I grandi eventi che ci sono stati in Svizzera, come open air o manifestazioni sportive, secondo Alain Berset, non hanno portato a un’esplosione dei casi.

L’annuncio del Consiglio federale di considerare l’estensione dell’uso del Certificato Covid è essenziale per evitare misure restrittive e liberticide che colpirebbero tutta la popolazione e interi settori dell’economia. Lo sottolinea in una nota il Partito liberale radicale che chiede però al Governo di di definire in modo chiaro e comprensibile i criteri che intende applicare al meccanismo di estensione. Il PLR si esprime inoltre a favore della soppressione dei test gratis per gli asintomatici. “Non c’è libertà senza responsabilità” rileva il comunicato

Interrogato sulla possibilità di avere un Paese diviso tra vaccinati e non, Alain Berset si è così espresso: “Cerchiamo di trovare una strada comune. I vaccini sono gratis per tutti. A partire dal momento che c’è questa possibilità, sono gli individui che possono decidere se approfittarne o meno. Più persone si fanno vaccinare, più velocemente usciremo da questa situazione”.

“Oggi possiamo frenare l’esplosione dei contagi e il sovraccarico degli ospedali dimostrando di non essere contagiosi. E questo grazie al certificato. Questa è un’evoluzione positiva rispetto al passato. Se un anno fa vi avessi detto che il vaccino protegge al 90%, nessuno ci avrebbe creduto, ma questa è la realtà attuale”, ha detto Alain Berset.

Il 90% dei nuovi ricoveri riguarda persone non vaccinate. “Il vaccino è molto efficace”, ha detto Alain Berset. “Non sono determinanti i nuovi contagi, ma i ricoveri”, ha aggiunto.

Se fosse necessario, Berset ha dichiarato che il certificato potrebbe essere esteso anche per accedere a bar, ristoranti, concerti, teatri, cinema, palestre, ecc. Stessa cosa per le attività sportive e culturali al chiuso, come allenamenti o prove musicali o teatrali per le quali già oggi non vige più l’obbligo della mascherina. Questa restrizione non varrebbe per i bambini e i giovani al di sotto dei 16 anni e per i gruppi a composizione stabile di al massimo 30 persone che si allenano o si esercitano regolarmente insieme in locali separati. La stessa cosa varrebbe per bar, ristoranti, concerti, tratri, cinema, palestre, ecc.

Alain Berset ha detto che in consultazione c’è l’estensione del certificato Covid, già molto diffuso in Svizzera. “Questa misura serve per evitare le chiusure”, ha dichiarato Alain Berset.

La Confederazione ritiene che al momento l’evoluzione della situazione epidemiologica è molto incerta. Se i ricoveri continueranno ad aumentare, il Consiglio federale non esclude che possa esserci un sovraccarico degli ospedali già tra poche settimane. “Bisogna evitarlo”, ha fatto sapere Berset.

Una delle cause del peggioramento delle situazione epidemiologica, secondo la Confederazione, è il fatto che il 56% della popolazione si è sottoposta almeno alla prima vaccinazione, contro il 63% nell’Unione europea. Altre possibili cause dell’aumento sono la maggiore trasmissibilità della variante Delta, i rientri dalle vacanze, la graduale revoca dei provvedimenti, dell’obbligo del telelavoro e del divieto di insegnamento in presenza nelle scuole universitarie e un cambiamento nel comportamento della popolazione.

“Il virus circola più rapidamente di quanto ci aspettassimo tra le persone non vaccinate. La situazione negli ospedali è sotto controllo, ma le cose possono cambiare rapidamente”. Queste le prime parole dalla conferenza stampa da Berna di Alain Berset.

Il Consiglio federale ha deciso che dal 1° ottobre le persone che desiderano ottenere un certificato COVID dovranno pagare di tasca propria i test. La Confederazione continuerà ad assumere le spese per i test delle persone sintomatiche. Tuttavia, questi test non danno diritto a un certificato. La Confederazione continuerà a farsi carico dei test antigenici rapidi preventivi per le persone che non possono farsi vaccinare, nonché dei test per i bambini al di sotto dei 16 anni.

Sono 3’212 i nuovi casi rilevati in Svizzera nelle ultime 24 ore. Sul fronte ospedalizzazioni, 131 persone sono state ricoverate. L’UFSP ha inoltre comunicato che ci sono stati altri 7 decessi. Nell’ultima settimana i ricoverati sono aumentati del 40%. Le persone in cure intense sono aumentate di circa il 60%. La media giornaliera delle infezioni è cresciuta ulteriormente del 12%.

Il Consiglio federale ha avviato la consultazione relativa alla riduzione del debito causato dalla pandemia che alla fine del 2022 dovrebbe ammontare a circa 25 miliardi di franchi. Sono state elaborate due varianti, entrambe (stando ai servizi della Confederazione) sarebbero realizzabili senza programmi di risparmio. La prima prevede una riduzione a medio termine tramite future eccedenze di finanziamento. La seconda prende in considerazione l’ipotesi di ridurre soltanto la metà del debito. A contribuire all’esercizio interverranno anche le distribuzioni supplementari della Banca nazionale svizzera.

Il Giappone ha annunciato mercoledì l’estensione delle misure sanitarie già in vigore in una parte del Paese, nel tentativo di arginare la diffusione del Covid-19 “La trasmissibilità della variante Delta è estremamente alta. Abbiamo bisogno di più cooperazione da parte della popolazione per superare questa crisi”, ha detto il primo ministro giapponese Yoshihide Suga. In totale, 33 delle 47 contee del Giappone, tra cui la capitale Tokyo, che attualmente ospita i Giochi Paralimpici, saranno interessate dalle misure.

Negli Stati Uniti Credit Suisse rimanda il momento del ritorno del personale negli uffici e a chi vuole tornare dietro alla scrivania aziendale richiede la vaccinazione anti-Covid. Il rientro senza restrizioni in ufficio è stato rimandato a lunedì 18 ottobre, stando a una comunicazione interna della banca che risale alla scorsa settimana e di cui riferisce oggi la Reuters. “Inoltre abbiamo deciso che da martedì 7 settembre solo i dipendenti vaccinati saranno autorizzati a lavorare sul posto”, si legge nel documento.

L’indagine d’intelligence chiesta dal presidente americano Joe Biden tre mesi fa sull’origine del Covid-19 è arrivata sotto forma di rapporto classificato sulla scrivania del presidente, ma sarebbe “interlocutoria”, “senza una conclusione” certa, a causa della scarsità di informazioni rilasciate dalla Cina, secondo quanto scrive il Washington Post, che cita le indiscrezioni rivelate da alcuni funzionari americani informati. Secondo il giornale, il rapporto non ha potuto concludere se il coronavirus sia “saltato” dall’animale all’uomo o se sia “sfuggito” a un laboratorio di massima sicurezza di Wuhan, come alcuni sospettano. Il rapporto dovrebbe essere declassificato nei prossimi giorni.

Il canton Vaud prosegue con il sostegno al settore culturale, duramente toccato dalla crisi, nonostante le attività stiano riprendendo progressivamente. La seconda fase dell’ordinanza Covid-19 ha permesso di stanziare 11,5 milioni di franchi d’indennizzo a 322 beneficiari e sei milioni per progetti di trasformazione. Finanziata in modo equo da Confederazione e cantone, questa seconda fase iniziata il 1° novembre 2020 prosegue fino a fine 2021

Dopo il rilancio post-Covid, crolla la fiducia sul futuro della congiuntura svizzera. Gli analisti finanziari vedono infatti la fine della ripresa. L’indice sulle prospettive economiche calcolato da Credit Suisse e da CFA Society Switzerland sulla base di un sondaggio fra gli esperti si è attestato in agosto a -7,8 punti. Rispetto a luglio vi è stato un arretramento di 50,6 punti. Concretamente, questo significa che ora sono più numerosi gli specialisti che nei prossimi sei mesi si aspettano un indebolimento della dinamica economica, rispetto a quelli che puntano sull’evoluzione opposta. L’indice era a +8,3 nel gennaio 2020 e, con lo scoppio della pandemia, era crollato a -45,8 nel marzo 2020, per poi risalire nei mesi successivi. Nel maggio di quest’anno era stato toccato il valore record di +72,2 punti e ancora in luglio era a +42,8 punti.

La Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha respinto un ricorso presentato da 672 fra vigili del fuoco professionali e volontari contro la legge francese che impone loro l’obbligo di essere vaccinati contro il Covid-19.

Dopo la brusca frenata dovuta alla pandemia, Stadler Rail riparte nel migliore dei modi: nel primo semestre il costruttore ferroviario turgoviese ha visto aumentare fortemente ricavi, commesse e guadagni. Stando ai dati diffusi oggi, il fatturato si è attestato a 1,4 miliardi di franchi, in progressione del 52% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, particolarmente marcato dall’impatto del coronavirus. Il risultato operativo è balzato da 5 a 49 milioni e l’utile netto si è attestato a 26 milioni (+68%).

Le autorità sanitarie ticinesi hanno comunicato che nelle ultime 24 ore 68 persone sono risultate positive al coronavirus (ieri erano 77, mercoledì scorso 131). Negli ospedali si trovano ora 32 pazienti, uno in meno di martedì. Cinque di questi si trovano in cure intense (+1). Non si segnalano ulteriori decessi.

La quarta ondata pandemica, che sta cominciando a investire la Svizzera, è quella dei non vaccinati. A sottolinearlo è il presidente della Società medica romanda Philippe Eggimann, che lancia inoltre l’ennesimo appello della comunità scientifica: chi non si è ancora immunizzato contro il virus dovrebbe ripensarci e farlo. “Ci sono 3’000 casi giornalieri con un tasso di riproduzione di 1,22. Ma queste infezioni non dobbiamo rapportarle all’insieme della popolazione, bensì al 40% non vaccinato”, spiega in un’intervista pubblicata oggi dal quotidiano “La Liberté”. Ieri l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) ha indicato che il numero di ricoveri ospedalieri, in rialzo esponenziale, si avvicina ormai a quello raggiunto durante il picco della scorsa primavera

La crisi legata al coronavirus era costata al settore principale della costruzione mezzo miliardo di franchi di fatturato nel secondo trimestre del 2020. Quest’anno, il settore delle costruzioni è di nuovo in ripresa: con un fatturato di 5,7 miliardi di franchi nel secondo trimestre, si avvicina gradualmente al livello antecedente alla crisi. Questo è quanto dimostrato dal sondaggio trimestrale della Società Svizzera degli Impresari-Costruttori. I dati sull’occupazione non si sono ancora ripresi del tutto. Come effetto di recupero del 2020, sono stati effettuati più ordini durante l’anno in corso. Le riserve di lavoro e i progetti di costruzione sono in linea con il livello antecedente alla crisi, di modo che l’indice delle costruzioni alza la previsione di fatturato per il 2021 dall’1,5% di inizio anno al 4,5%. Il fatturato del secondo trimestre del 2021 è aumentato del 5,2% rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente. Con 5,7 miliardi di franchi, tuttavia, è ancora al di sotto del livello antecedente alla crisi.

Nei Grigioni, secondo gli ultimi dati diramati dal Cantone, i nuovi casi di contagio di Covid-19 sono 111, per un totale di 14’899 casi. Zero i decessi. Le nuove ospedalizzazioni sono 5, per un totale di 24 persone ricoverate. In terra retica non si registravano più di 100 contagi al giorno dal 4 di gennaio.

In Svizzera sono 1,9 milioni i pernottamenti registrati quest’anno, ben 1,27 milioni in più rispetto al 2020. “E anche in Ticino abbiamo avuto una progressione molto alta: saranno cifre record”, ha confermato a Radio3i il presidente dell’Associazione campeggi ticinesi Simone Patelli.

La Cina ha revocato le restrizioni anti Covid nel porto di Ningbo-Zhoushanin, uno dei principali del mondo, che era stato parzialmente chiuso all’inizio di agosto dopo la comparsa di un focolaio di coronavirus.

Situato a 250 km a sud di Shanghai, Ningbo-Zhoushan è uno dei più grandi porti cinesi per il trasporto merci. La scoperta l’11 agosto di un caso di Covid tra i dipendenti del porto aveva portato alla chiusura di un terminal, il Meishan, che ha una capacità di 10 milioni di container.

Un utilizzo più ampio del certificato Covid è una possibilità da considerare. Gli esperti della task force elvetica dedicata al Coronavirus ritengono che potrebbe arginare i nuovi contagi. In vari cantoni si fa strada l’idea di imporlo, in determinate situazioni, anche in bar e ristoranti. Una possibilità che dovrebbe essere esaminata oggi dal Consiglio federale.