Il virus sta circolando molto velocemente in Svizzera e, parallelamente all'aumento dei nuovi contagi, si sta assistendo a una significativa progressione del numero delle persone ospedalizzate a causa del Covid-19 nei reparti di cura (in particolare tra i 40-60enni, ma tra i 289 ricoverati della scorsa settimana ci sono anche 10 bambini) e in terapia intensiva. Mercoledì l'Ufficio federale della sanità pubblica ha comunicato che nelle ultime 24 ore gli sono stati annunciati 3'291 nuovi casi, 95 ricoveri e 6 decessi.
Cifre che non si vedevano da numerose settimane e che sono indice dell'entrata in una nuova ondata pandemica, già data per certa dalle autorità federali e cantonali. La tendenza trova conferma anche in Ticino e nei Grigioni con complessivi 129 nuovi casi.
I primi risultati di uno studio di Immunitas, il programma svizzero che analizza la diffusione del coronavirus sulla base degli anticorpi rilevati nel sangue, hanno determinato che i vaccinati sono meglio protetti dei guariti, in particolare dalle nuove varianti. Un'informazione da non considerare ancora come definitiva, anche perché precedenti lavori in altri Paesi avevano dato risultati contrastanti. La questione è di una certa importanza per chi, ammalatosi e dopo aver superato il Covid-19, è indeciso se farsi immunizzare o meno con uno dei farmaci a disposizione.
In Svizzera oltre la metà della popolazione (il 50,1%) ha ricevuto due dosi di vaccino.
Stefano Pongan e Diego Moles