Sono 1'219 i nuovi casi di positività al coronavirus accertati in Svizzera nell'arco delle ultime 24 ore. Sempre fra ieri e oggi sono stati registrati a livello nazionale altri 62 decessi determinati dalla patologia. Sono infine 165 le nuove ospedalizzazioni.
Questi dati vanno tuttavia letti alla luce di una necessaria precisazione: l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), infatti, ha comunicato di aver aggiornato oggi i dati integrandoli con dichiarazioni tardive, errate o doppie pervenute fra dicembre e gennaio. Di conseguenza sul versante dei nuovi decessi ne sono indicati 55 in più, mentre sul piano delle ospedalizzazioni i nuovi ricoveri sono 132 in più.
Fra ieri e oggi non sono stati registrati nuovi decessi a causa del coronavirus, né in Ticino, né nei Grigioni. È il dato in evidenza a livello regionale, unitamente a quello che indica 69 nuovi contagi riscontrati invece fra i due cantoni. Negli ospedali retici si trovano attualmente ricoverate 15 persone, tre in meno di ieri. In Ticino si registrano invece 5 nuovi ricoveri a fronte di 8 pazienti che sono stati dimessi.
Intanto le Nazioni Unite hanno lanciato un appello affinché si intraprenda uno sforzo mondiale coordinato per le vaccinazioni contro il coronavirus. Su questo fronte Antonio Guterres ha denunciato "progressi estremamente iniqui e ingiusti". "Dobbiamo fare in modo che tutti, dappertutto, possano essere vaccinati il più rapidamente possibile. Solo 10 Paesi hanno somministrato il 75% di tutti i loro vaccini antiCovid. E durante questo tempo, più di 130 Paesi non hanno ricevuto alcuna dose", ha sottolineato il segretario generale dell'ONU.
In Svizzera si profila una riapertura progressiva, a partire da marzo, delle attività bloccate a causa della seconda ondata. Rivendite di beni non essenziali, musei, aree esterne di zoo e impianti sportivi potranno così riaprire i battenti. La ristorazione, invece, dovrà ancora aspettare. Va in questa direzione la strategia posta ora in consultazione dal Governo, che ha chiesto anche di aumentare i crediti della Confederazione volti a sostenere l'economia di fronte alla crisi. Gli stanziamenti per i casi di rigore dovrebbero quindi passare da 2,5 a 10 miliardi di franchi.
di Joe Pieracci, Alex Ricordi, Marija Milanovic